Incontro sulla politica dei redditi: il Governo conferma la sua autoreferenzialità
Sono passati quasi due mesi dalla richiesta delle tre organizzazioni sindacali di avviare un confronto sulla politica dei redditi e sulle scelte di fondo per San Marino, e solo la settimana scorsa il Governo ha convocato il primo incontro.
Ma la conclusione è stata quanto di più deludente, come ha evidenziato il Segretario Generale CSdL Enzo Merlini nell’ultima puntata di “CSdL Informa”; infatti, il Segretario Gatti ha affermato che rispetto ai grandi temi come la politica economica e il debito pubblico, è solo l’Esecutivo che deve decidere. Semmai è disponibile a trattare con il sindacato argomenti specifici, come pensioni, bollette, lotta all’inflazione, ma nulla di più. “E’ lo stesso comportamento dei governi precedenti”, ha commentato Enzo Merlini. “che ha causato un indebitamento per 1,5 miliardi, e lo rivendicano anche, alla faccia delle parti sociali e dei cittadini.
Il decisionismo governativo viene confermato a fronte di un recente Consiglio Grande e Generale nel quale è stata bocciata l’ennesima Istanza d’Arengo che chiedeva unicamente che tutte le forme di violenza sulle donne, delineate dalla convenzione di Istanbul, fossero codificate nell’ordinamento sammarinese. Anche se fosse vero che il nostro impianto legislativo è esaustivo – cosa di cui non siamo affatto sicuri – che motivo c’era di bocciarla?
Oltretutto abbiamo assistito ad una sceneggiata; la prima votazione era finita in parità, altrettanto la seconda, poi sono stati chiamati alcuni Consiglieri di maggioranza assenti affinché ne garantissero la bocciatura. Com’è noto, c’è stata addirittura una seduta consiliare annullata perché non c’era il numero legale. Con una maggioranza che costantemente in buona parte non va in Consiglio a fare il proprio dovere, il Governo si permette di affermare che le decisioni le prende da solo!
Altra perla: il Grevio ha di fatto condannato l’OdG, approvato nel Consiglio di febbraio dalla maggioranza, che contiene un atto d’accusa contro l’UDS e chi ha firmato una delle istanze d’Arengo (compresa la CSdL) relative alle violenze di genere. Tutto ciò, per aver riportato dati non veritieri ma confermati dalle Autorità competenti, dando mandato al Tribunale di appurarne le responsabilità. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri ha affermato che l’Ordine del giorno non avrà seguito e che quindi è tutto archiviato. Abbiamo una maggioranza che non solo non accoglie istanze di buon senso, ma le boccia con ingiurie, per poi fare retromarcia!
Ma i misfatti del Governo e della maggioranza non finiscono qui: con la recente legge di riforma del sistema pensionistico, si è consentito ai pensionati di lavorare, a fronte del pagamento di un contributo di solidarietà pari al 33%, destinato al Fondo Pensioni. Poiché fino ad oggi la ‘copertura’ usata da alcuni pensionati per continuare a lavorare era quella di essere membri del Consiglio di Amministrazione delle aziende, così da potersi recare liberamente sul posto di lavoro, il sindacato ha chiesto ed ottenuto, nella stessa legge di riforma, che anch’essi pagassero tale contributo di solidarietà. Ebbene, nel penultimo Consiglio Grande e Generale è stato approvato un Decreto con cui si torna al passato, ovvero si esentano i pensionati membri dei CdA delle aziende dal versare tale quota. Un provvedimento inaccettabile!”
Il Segretario CSdL si è poi soffermato sul recente Congresso Nazionale della CGIL tenutosi a Rimini, ai cui lavori ha partecipato anche una delegazione della CSdL. “La CGIL ci ha dato una lezione straordinaria!”, ha commentato. “I delegati provenienti da tutta Italia e da tutte le categorie, hanno rappresentato la loro esperienza, vissuta nel proprio posto di lavoro, ma tutti hanno seguito un filo conduttore: occorre soprattutto aiutare chi sta peggio, attraverso un sindacato forte che lotti in primo luogo per loro.”
“È la storia del sindacato”, ha commentato Giuliano Tamagnini. “I lavoratori delle categorie più forti hanno sempre trainato quelli più deboli. A San Marino, nel nostro piccolo, ne siamo una dimostrazione; la validità erga omnes permette di dare un contratto ai lavoratori delle grandi imprese ma anche ai dipendenti di piccole aziende più deboli sindacalmente. Il Segretario CGIL chiede il riconoscimento giuridico dei contratti anche in Italia, obiettivo peraltro previsto dalla costituzione italiana, ma mai realizzato.”
Sempre sul Congresso CGIL, ha puntualizzato Merlini: “Alcuni commentatori sammarinesi hanno posto l’attenzione esclusivamente su un passaggio che Landini ha fatto sul tema relativo alla riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, cui occorrerà necessariamente tendere in prospettiva. In realtà, il Segretario CGIL ha fissato altre priorità, ovvero la lotta ad una precarietà dilagante ed il recupero del potere d’acquisto perso dai salari; non si riescono a rinnovare i contratti a causa della crisi, e perché ci sono i contratti pirata.
Landini ha ricordato che ci sono sempre più persone che, pur lavorando non riescono ad arrivare alla fine del mese. Non vogliamo paragonarci all’Italia, in quanto i contratti devono essere applicati da tutte le imprese; il fenomeno di chi è occupato ma a fatica riesce a far fronte a tutte le spese è però presente anche da noi e ogni mese c’è qualcuno che si aggiunge a questa lista. Anche per noi questa deve essere la priorità.”