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Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di San Marino, il Rettore: “Riconoscere una reale autonomia all’Ateneo”

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“Un luogo di confronto e dialogo liberi, per aiutare a cogliere le potenzialità e le inclinazioni, per l’accrescimento degli strumenti culturali e cognitivi necessari allo sviluppo e all’emancipazione della persona, in cui ci sia lo stimolo ad avere idee e poi esporle, magari modificarle, aprendosi al mondo per poterlo anche un po’ cambiare, dopo averne colto la complessità”. Questa la strada tracciata da Corrado Petrocelli, Rettore dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-23 che ieri, venerdì 3 marzo, ha registrato il tutto esaurito al Centro Congressi Kursaal a fronte degli oltre 500 posti disponibili. In platea i Capitani Reggenti, rappresentanti istituzionali e accademici, studenti e non solo. Oltre a fare il punto sulle attività didattiche e “di ricerca, che sono incrementate e hanno coinvolto progetti innovativi e visionari”, Petrocelli ha citato le principali iniziative rivolte al territorio come “il ciclo di seminari, curato dal Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dietro incarico ufficiale del governo, per istruire la cittadinanza sul processo di integrazione europea della repubblica, dato l’imminente accordo di associazione con l’UE”. Un particolare passaggio, inoltre, sul percorso del Titano nell’ambito dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, che ha fra gli scopi principali quello di assicurare la massima comparabilità, compatibilità e coerenza tra i sistemi dell’educazione dei Paesi del continente. “Vorrei raccontarvi dell’ultimo incontro” avvenuto a proposito con i rappresentanti della realtà europea “e farlo attraverso le parole che ci hanno rivolto i Capitani Reggenti”, ci ha tenuto a sottolineare il Rettore. “È indispensabile un ulteriore passo per ottenere il riconoscimento definitivo e questo è possibile solo attraverso l’approvazione di un progetto di legge quadro sull’istruzione superiore che colmi una lacuna introducendo finalità, principi, obblighi e doveri per qualsiasi istituto di istruzione superiore” del Titano. “La norma, che dovrebbe vedere la luce a breve”, dovrebbe prevedere “l’adeguamento definitivo” della repubblica “agli standard basilari europei, con la possibilità finalmente che San Marino possa dotarsi di personale docente di ruolo, assunto, sammarinese e non, residente e non, come accade per tutte le università, costituendo così” un organico “finalmente stabile”. Ciò andrebbe a compensare le conseguenze di “un’emorragia che ci ha addolorato negli ultimi anni, quando parecchi di quelli che si erano formati qui ci hanno lasciati di fronte a proposte di ingresso in ruolo in altri Atenei”. Sottolineando l’esigenza di “dare vita a una normativa che riconosca una reale autonomia dell’Università e detti norme specifiche per il comparto non assoggettandolo più a quelle generali dell’amministrazione”, il Rettore ha quindi lasciato la parola al Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Andrea Belluzzi, al direttore del Dipartimento di Storia, Luciano Canfora, e a Franco Cardini, esponente del consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici dell’Ateneo sammarinese, che ha conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Storiche ad Alessandro Barbero. Proprio lo storico ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “Come l’Europa è uscita dalla crisi del Trecento”, ora disponibile sulla pagina Facebook “Università degli Studi della Repubblica di San Marino”.

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