Unione italiana di Slovenia e di Croazia ed il COMITES ricordano le vittime delle foibe
L’Unione Italiana della Slovenia e della Croazia ed il Comites San Marino celebrano il Giorno del Ricordo del 10 febbraio in memoria degli italiani vittime dei massacri delle foibe – si legge in una nota diffusa da Alessandro Amadei, presidente del Comites San Marino e Maurizio Tremul Presidente dell’Unione Italiana (foto). La giornata istituzionale fu indetta il 10 febbraio 2004 proprio perché il 10 febbraio 1947 l’Italia, uscita sconfitta dal Secondo Conflitto Mondiale, e le potenze alleate firmarono il trattato di Parigi con cui si assegnavano l’Istria, il Quarnaro e Zara alla Jugoslavia. Alla fine della seconda Guerra Mondiale furono perpetrate innumerevoli violenze da parte dalle milizie guidate da Josip Broz “Tito” nei confronti di tutti coloro che si opponevano alla costituzione della nascente federazione comunista jugoslava. Molti furono gli italiani che vennero gettati nelle foibe in nome della semplificazione etnica. Interi villaggi e città italiane come Pola, Parenzo, Rovigno, Fiume, Umago, Pirano, Capodistria, furono svuotati dei propri abitanti che furono espulsi dalle proprie case. E’una ferita ancora aperta quella degli esuli dalmati, istriani e giuliani – proseguono Amadei e Tremul – non solo perché essi attendono ancora un equo indennizzo da parte dello Stato italiano per i beni che furono loro ingiustamente sottratti, ma soprattutto perché le foibe sono una pagina di storia che per molti anni l’Italia ha voluto dimenticare. Come fra l’altro ha ricordato qualche giorno fa Marisa Brugna che nel 1947 abbandonò il paese natio Orsera, in Istria, avviandosi verso l’esilio che la costrinse a vivere in un centro raccolta profughi per oltre un decennio. La storia di questi tragici accadimenti deve essere conosciuta, affinché non abbia a ripetersi e deve diventare stimolo, affinché le esistenti ottime relazioni tra l’Italia, la Croazia e la Slovenia possano rafforzarsi nel comune spirito europeo.