“DES: San Marino non si presti ad accogliere chi non paga le tasse nel suo paese!”
Ascoltando il dibattito in Consiglio, l’idea che mi sono fatto del DES è che è ancora peggiore di quanto pensavo”. Ha esordito così il Segretario CSdL Merlini nel commentare il Distretto Economico Speciale, in occasione dell’ultima puntata di “CSdL Informa”. “Diversi consiglieri, anche di maggioranza, hanno sottolineato che è un progetto che ruota attorno a una sola persona, che avrà di fatto un potere assoluto nella gestione di un investimento che a regime arriverà a 300 milioni di euro, cifra pari al bilancio dello Stato, al netto delle partite di giro.”
“Il primo problema – ha osservato Merlini – è che non si conosce quale sia questo progetto. Quindi ci poniamo tutta una serie di interrogativi: quali investimenti verrebbero fatti? Quali immobili verrebbero utilizzati? I terreni dello Stato o alcune aree di pregio, ad esempio del centro storico, fanno parte delle aree destinate ai DES? Ricordo che affinché lo Stato possa cedere dei terreni pubblici occorrono i voti di due terzi del Consiglio: come possiamo pensare di cedere alcuni di questi beni ad un soggetto esterno con una semplice deliberazione della Commissione Finanze? Occorre che il progetto complessivo venga conosciuto fin da ora. Non è possibile che prima venga fatta la legge, e poi solo dopo il soggetto interessato presenta il progetto, che coinvolge diverse aree del territorio, con la realizzazione in totale di mille camere.
Rispetto al fatto che le agevolazioni previste, in particolare l’aliquota del 5%, non rappresenterebbero una evidente forma di concorrenza sleale verso tutto il sistema delle imprese, è incredibile la motivazione che è stata data; ovvero, siccome la maggior parte delle aziende non paga niente in termini di tasse, perché risultano in perdita o dichiarano redditi irrisori, far pagare il 5% sarebbe già un successo. Sono motivazioni inascoltabili; è l’ennesima ammissione della politica che dichiara platealmente di non voler far pagare le tasse agli evasori! Per me è una vergogna!”
“Il progetto DES – ha aggiunto il Segretario CSdL – è rivolto ad attrarre determinati soggetti, che non sono dei normali turisti, ma persone che potrebbero soggiornare per non più di 5 mesi all’anno, attraverso questo sistema speciale di residenza fiscale non domiciliata. Peraltro, non credo sia necessario che queste persone risiedano effettivamente a San Marino nel periodo prescelto.
Poiché ci sono altri sistemi come questo in altre parti del mondo, soggetti facoltosi che risiedano per alcuni mesi all’anno in diversi Stati, e quindi non raggiungano il minimo di 6 mesi da nessuna parte, si troverebbero a pagare unicamente la tassazione “agevolata” prevista nei singoli ordinamenti e non quella ordinaria su base mondiale nell’effettivo Paese di residenza, che è la filosofia dei sistemi fiscali applicata in tutti i paesi occidentali, compreso il nostro.
Con il DES potremmo diventare una delle basi di riferimento affinché le persone facoltose utilizzino questi metodi per accedere a tassazioni agevolate. Evidentemente, c’è ancora una ampia fetta di politica che insegue il mito dei soldi facili per il nostro paese, motivati dal fatto che comunque sarebbe una modalità legale.
Non va altresì sottovalutato l’impatto numerico: ci potremmo trovare, tra residenti pensionati atipici, gli sportivi di chiara fama ed in futuro i residenti fiscali non domiciliati, con migliaia di persone che utilizzano il sistema sammarinese per non pagare le tasse nel loro Paese e non di certo perché ritengono San Marino il miglior luogo in cui vivere e/o fare impresa.”
“Da un lato – ha concluso Merlini – il nostro Stato si accinge, come auspico, a sottoscrivere l’accordo di associazione con l’Unione Europea, e dall’altro, allo stesso tempo, si vuole rilanciare l’economia opaca…”
Il Funzionario FULI Davide Siliquini ha quindi ripercorso la vicenda della tassazione delle pensioni che percepiscono da San Marino gli ex frontalieri.
“Ci hanno contattati alcuni ex lavoratori frontalieri ora pensionati in quanto l’Agenzia delle Entrate ha contestato loro alcuni anni di imposte, per il fatto che hanno portato in detrazione le tasse che hanno pagato a San Marino sulla pensione erogata dal nostro Stato. Rispetto a questa interpretazione unilaterale da parte dell’Agenzia delle Entrate, va sottolineato che c’è una specifica convenzione contro le doppie imposizioni tra San Marino e Italia, sottoscritta nel 2012.
Leggendo la convenzione, si evince che la pensione erogata dall’ISS rientra nel sistema di sicurezza sociale ivi previsto, in quanto superiore ai contributi versati, vigendo a San Marino il calcolo retributivo. Pertanto, sulla base della convenzione per noi è chiaro che la pensione deve essere tassata nel paese da cui viene erogata. Tramite il CSIR abbiamo invitato i rispettivi organismi istituzionali dei due paesi ad attivare un tavolo di confronto, previsto dalla stessa convenzione, per dirimere questa questione, che non può essere scaricata sulle spalle dei lavoratori pensionati ex frontalieri.
Abbiamo anche sollevato la questione relativamente alla uniformità di trattamento, richiamando i provvedimenti che l’Italia ha adottato verso i pensionati ex lavoratori in Svizzera, e quelli residenti al confine con il Principato di Monaco, con una tassazione al 5%; occorre prevedere analoghe agevolazioni anche per i lavoratori che hanno lavorato a San Marino, per non realizzare una discriminazione fuori luogo e ingiusta.”
In conclusione, il Segretario Merlini aggiunge: “A me pare si tratti di un problema diplomatico di non poco conto perché, di fatto, l’Agenzia delle Entrate ritiene che il nostro Paese stia arbitrariamente operando una ritenuta fiscale. Credo che ciò non possa essere sottovalutato e che il Governo debba immediatamente chiedere spiegazioni ai relativi referenti istituzionali italiani”.
Ricordiamo infine che tutte le puntate di CSdL Informa si possono rivedere sul canale Youtube “Cuore CSdL”, o sul sito della Confederazione www.csdl.sm.