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UDS segnala l’ordine del giorno del Consiglio agli organismi internazionali di Strasburgo

Giochi del Titano

La nuova UDS è rinata nel 2019 dalla consapevolezza che, pur con tutti i progressi realizzati negli ultimi decenni, ancora tanto restasse da fare per una vera parità di genere nella Repubblica di San Marino.

In questi tre anni, gran parte del nostro impegno si è focalizzato sulla questione della legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza. La storica vittoria al Referendum del 2021 ha costretto una compagine politica a maggioranza conservatrice a rendere legale l’IVG e, dopo aver seguito passo passo per quasi un anno l’iter necessario a giungere all’approvazione della relativa legge, a settembre 2022 abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su un altro tema di estrema urgenza: la violenza di genere.

Proprio nell’ottica di affrontare l’argomento con l’attenzione che merita, UDS ha considerato un ottimo strumento di approfondimento il “Rapporto di valutazione su San Marino” pubblicato il 23 settembre 2021 da parte di un organismo indipendente del Consiglio d’Europa, denominato GREVIO, che l’anno precedente aveva effettuato un monitoraggio nel nostro Paese sull’applicazione della Convenzione di Istanbul contro la violenza domestica e di genere.

Tale rapporto del GREVIO, con il solo intento di essere uno strumento affidabile ed efficace di contrasto alla violenza sulle donne, era stato sottoposto alle nostre istituzioni prima della sua pubblicazione ufficiale; pertanto, il nostro governo, con circa tre mesi a disposizione, ha avuto tutto il tempo per valutarne il contenuto. Il giudizio favorevole sull’intero rapporto, senza correzioni o aggiunte, è arrivato al GREVIO con una lettera del 15 settembre 2021 del Segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari.

Con la certezza che il rapporto del GREVIO, avvallato delle nostre istituzioni, fosse uno strumento utile e affidabile a cui fare riferimento per individuare alcune criticità nel sistema di contrasto alla violenza di genere, UDS ha presentato lo scorso 2 ottobre tre Istanze d’Arengo all’interno delle quali ha riportato, in virgolettato, alcune informazioni e sollecitazioni contenute nel rapporto del GREVIO.

Quello che è successo in Consiglio Grande e Generale, nella seduta dello scorso 2 dicembre, ha dell’incredibile: invece di entrare nel merito di una delle nostre Istanze sulla violenza di genere, alcuni Consiglieri di maggioranza hanno perso ore a discutere sulla veridicità delle informazioni contenute nel Rapporto del GREVIO approvato dal governo stesso! Anziché, al limite, assumersi la responsabilità di non aver verificato adeguatamente i dati contenuti nel rapporto prima di approvarlo, anziché rinviare la discussione sull’Istanza in attesa di una verifica sui dati ritenuti “falsi”, l’Aula ha proceduto a bocciare la nostra Istanza e ha avviato una caccia al cittadino o ai cittadini colpevoli di aver fornito dati “falsi” al GREVIO al solo scopo di mettere in cattiva luce questo governo, l’Authority, il Tribunale ed il Paese intero.

Tra l’altro, con una semplice ricerca sul sito del Consiglio Grande e Generale questi dati ritenuti “falsi” e, a nostro parere, interpretati in modo errato si sono rivelati veri.

Infine, la maggioranza – spaccata perché Domani Motus Liberi ed altri Consiglieri di maggioranza hanno votato contro – ha approvato un ordine del giorno che spedisce la nostra Istanza d’Arengo al Tribunale al fine di chiedere un’indagine giudiziaria per possibile reato nei confronti del cittadino o cittadini colpevoli di aver fornito dati “falsi” al GREVIO.

Pertanto, comunichiamo che, per rafforzare la nostra azione di tutela dei diritti di tutti i cittadini, per salvaguardare l’istituto dell’Istanza d’Arengo, strumento intoccabile di democrazia diretta che non possiamo accettare venga snaturato e utilizzato contro i cittadini stessi e per tutelare l’attività di monitoraggio degli organismi internazionali, abbiamo segnalato alle massime istituzioni del Consiglio d’Europa, incluso il GREVIO, il contenuto dell’ordine del giorno approvato il 2 dicembre scorso, poiché lo riteniamo un atto antidemocratico di estrema gravità.