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Incontri con Governo e maggioranza sulla riforma pensioni: netta chiusura alla piazza dei manifestanti

Nessuna apertura e disponibilità alle richieste di modifica della riforma previdenziale che la piazza piena di manifestanti ha sostenuto durante lo sciopero generale di ieri; è il bilancio degli incontri a Palazzo Pubblico tra le rappresentanze dei tre sindacati con le delegazioni del Governo e della maggioranza.

Il primo incontro ieri si è svolto con i partiti di opposizione, che hanno espresso il loro appoggio alle motivazioni dello sciopero generale e confermato la presentazione di una serie emendamenti al PdL di riforma previdenziale, per la gran parte in linea con le richieste delle tre organizzazioni sindacali. Affinché possano essere presentati in Consiglio, tali emendamenti devono essere sottoscritti dalla maggioranza qualificata, ovvero da 39 Consiglieri.

È seguito l’incontro con il Governo, che ha confermato la presentazione di alcuni emendamenti annunciati nell’incontro della scorsa settimana – tesi a superare il tetto pensionistico al 95% e a introdurre precisazioni relative ai lavoratori con invalidità accertata – che comunque non risolvono i nodi principali di contenzioso. L’Esecutivo ha giustificato le sue chiusure adducendo motivazioni legate agli effetti economici che avrebbero le richieste sindacali sulla riforma, e al fatto che la trattativa, a loro dire, è da considerarsi conclusa.

Nel successivo incontro la maggioranza ha ribadito la posizione del Governo, e al contempo ha comunicato che, rispetto alle richieste sindacali, avrebbe fatto ulteriori valutazioni insieme allo stesso Esecutivo, il che non lascia presagire nulla di buono. Sul piano della cronaca consiliare, nella serata di ieri i lavori del Consiglio sono stati sospesi per valutare gli emendamenti in circolazione.

Questa mattina è stato reso noto che gli emendamenti dell’opposizione non sono stati sostenuti dalla maggioranza e quindi non ci saranno i correttivi richiesti.

Quindi, il Governo e la maggioranza, pur riconoscendo la fondatezza delle richieste sindacali, esposte alle forze politiche anche con ulteriori proposte di mediazione, non hanno inteso dare risposte concrete alla piazza ricolma di manifestanti. Evidentemente ha prevalso la linea dura, confidando che in tal modo i lavoratori ed i pensionati si scoraggino rispetto ad eventuali nuove proteste. È un gravissimo errore, perché invece così facendo gli animi si esaspereranno, mentre il Paese ha bisogno di confronto e coesione. Anche per questo, non molleremo.

CSdL  CDLS  USL

 

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