Consiglio Grande e Generale: conclusa la ratifica dei Decreti
I lavori consiliari nel pomeriggio concludono velocemente la ratifica dei decreti delegati con il via libera all’ultimo provvedimento rimasto all’esame, il decreto legge n. 89, “Disposizioni straordinarie per il pagamento delle prestazioni pensionistiche a seguito dell’applicazione di misure restrittive volte a contrastare le attività che minacciano la pace e la sicurezza internazionale”. Come chiarisce la relazione illustrativa del Segretario di Stato per la Sanità, Roberto Ciavatta, il Decreto-Legge “ha lo scopo di dettare disposizioni in merito al pagamento delle prestazioni pensionistiche a soggetti residenti in aree geografiche interessate da conflitti e in cui sono state applicate misure restrittive per tutelare la pace internazionale”. In particolare, “dato il perdurare dell’emergenza scaturita dai conflitti in Ucraina- prosegue- al fine di evitare sanzioni internazionali o rischi di rigetto dei pagamenti, si è ravvisata la necessità di dare luogo a verifiche sui pagamenti verso le nazioni interessate dal conflitto”.
Conclusa la ratifica dei decreti, all’attenzione dei consiglieri sono tre progetti di legge presentati in prima lettura: il Pdl “Disposizioni relative all’impiego di fuochi d’artificio”, presentato dal Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti, il Pdl “Riforma delle norme di disciplina per i dipendenti pubblici” e il Pdl “Sanzioni amministrative e relative procedure di accertamento di competenza dell’Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento e la qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-educativi”, presentati entrambi dal Segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini. Su tutti e tre i progetti di legge si avvia un dibattito, il più partecipato è quello sul provvedimento che introduce il divieto dei fuochi di artificio in Repubblica, con l’eccezione della giornata del 3 Settembre, festa nazionale. Da parte infatti di alcuni consiglieri- sia di opposizione sia di maggioranza, in primis quelli di Domani Motus Liberi- sono espresse perplessità sull’introduzione di una misura definita perentoria e più stringente di quanto richiesto da chi aveva proposto l’istanza d’Arengo da cui il Pdl deriva. Da parte dei consiglieri è espressa dunque volontà di compiere i necessari approfondimenti in Commissione, e da parte del Sds Canti viene manifestata massima disponibilità a riguardo.
Concluse le prime letture, l’Aula esamina le quattro istanze d’Arengo all’ordine del giorno: viene accolta la n.10, “per la predisposizione, all’interno del parcheggio dell’Ospedale di Stato, di parcheggi riservati ai soli dipendenti dell’Iss”, che ottiene voto unanime (21 voti a favore). Respinte tutte le altre istanze: la n. 9 “per la realizzazione di un campo da baseball con misure regolamentari ragazzi e softball”, su cui il Sds Canti dà parere contrario, ritenendo non idonea l’area individuata dagli istanti, vicino al campo di baseball ufficiale. A riguardo il consigliere di maggioranza Matteo Zeppa di Rete anticipa che “non se la sente” di votare contro, mentre Denise. Bronzetti, Gruppo misto, chiede che ci si prenda l’impegno per trovare un’altra zona per costruire il campo. Niente da fare, l’istanza con 15 voti contrari e 11 a favore viene respinta. Stesso destino per l’istanza n. 27 “per la modifica dell’articolo 2 della Legge n.52/2007 in materia di ripopolamento delle oasi di caccia” ( 18 voti contrari e 2 astenuti) e per la l’istanza n. 13, “affinché sia incentivato il servizio scolastico ‘Spazio d’Ascolto’ e siano efficacemente promosse iniziative di sensibilizzazione sull’utilità di un supporto psicologico per i giovani” (20 voti contrari e 4 a favore). I segretari di Stato compententi, alla Sanità e Istruzione, ricordano come l’stanza sia già stata recepita da un Ordine del giorno approvato in Commissione consiliare che punta a potenziare proprio lo Spazio di ascolto.
La seduta si conclude e, dato l’avanzamento dei lavori, il Consiglio Grande e Generale torna a riunirsi lunedì prossimo, 20 giugno, alle 14,30.
Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.
Comma 12. Progetto di legge “Disposizioni relative all’impiego di fuochi d’artificio” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Territorio) (I lettura)
Il Segretario di Stato Roberto Ciavatta– in sostituzione al Sds Canti- dà lettura della Relazione
“La proposta di legge introduce disposizioni relative all’impiego di fuochi d’artificio nella Repubblica di San Marino. A seguito dell’istanza d’arengo presentata il 5 aprile 2020 ed accolta dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 27 agosto 2020 il Congresso di Stato è stato incaricato di adottare i provvedimenti conseguenti al fine di dare effettiva attuazione a guanto richiesto. L’istanza d’arengo promossa dall’Associazione sammarinese protezione animali (APAS) e sostenuta da numerosi cittadini firmatari, richiede di vietare l’impiego di fuochi d’artificio
“ad eccezione, eventualmente, delle feste nazionali di commemorazione della Repubblica” in cui si auspica tuttavia l’impiego di dispositivi più silenziosi e meno impattanti per l’ambiente.
Durante il dibattito consiliare è stata riconosciuta la dannosità per gli animali dei tumori prodotti dai fuochi d’artificio. Gli animali, sia domestici che selvatici, hanno una diversa percezione sensoriale dei ntmori. I cani, in particolare, oltre a sentire vibrazioni comprese tra 40 e 45 mila Hz (l’uomo non sente quelle oltre i 20 mila), sono molto più sensibili ai suoni, i gatti addirittura percepiscono vibrazioni fino a 70.000 Hz. E’ noto come i fuochi d’artificio causino un aumento progressivo della paura negli animali, provocando in loro stimoli di forte intensità, non prevedibili, irregolari ed impossibili da rifuggire, che purtroppo possono giungere anche a detenminarne la morte.
Per gueste ragioni sono sempre più frequenti, nella vicina Italia, le ordinanze dei sindaci che dispongono il divieto di utilizzo di fuochi d’artificio, botti, petardi, mortaretti c articoli esplodenti in genere per la notte di Capodanno, fatta eccezione per quei tipi di fuochi d’artificio considerati a basso livello di rumorosità. Iniziative che – oltre ad essere un segno di civiltà e sensibilità nei confronti degli animali – costituiscono una risposta tangibile aUa richiesta di prevenire una vera e propria fonna di maltrattamento degli animali.
Rilevata la bontà delle iniziative già promosse in realtà limitrofe, il Congresso di Stato ha dato avvio all’iter di legge per introdurre il divieto di utilizzo dei fuochi d’artificio, lasciando impregiudicata l’iniziativa economica privata attraverso previsioni che non limitano la detenzione e commercializzazione di articoli pirotecnici nel territorio sammarinese, che pertanto rimarranno disciplinate dalla normativa attualmente in vigore.
L’art. 1 del progetto di legge introduce il divieto di impiego di fuochi d’artificio, ad esclusione di quelle tipologie che presentano un risdùo potenzialmente basso ed un livello di rumorosità trascurabile. Per determinare il livello di rumorosità e pericolosità da cui far discendere il divieto di utilizzo si è fatto riferimento alla classificazione degli articoli pirotecnici prevista dall’art. 54 della Legge 10 agosto 2012 n. 122. Viene vietato anche l’utilizzo di articoli pirotecnici teatrali, sia a rischio potenziale ridotto che ad uso professionale.
L’art. 2 specifica che il termine “impiego” comprende tutte le modalità di utilizzo compreso il lancio, lo sparo e l’accensione.
L’art. 3 esclude dall’ambito di applicazione il giorno del 3 settembre, festa nazionale del Santo Patrono e della Fondazione della Repubblica.
Gli articoli 4 e 5 affidano ai Corpi di Polizia la competenza a vigilare sru rispetto della normativa e ad applicare sanzioni pecuniarie amministrative in caso di violazioni. Tra l’altro per rendere effettivo l’impianto sanzionatorio anche per i trasgressori che non risiedono in territorio sammarinese, è stato previsto che gli stessi dovranno provvedere all’immediato pagamento dell’importo e che in caso contrario gli agenti di polizia saranno tenuti a ritirare un documento di riconoscimento del trasgressore a garanzia dell’assolvimento della sanzione.
L’art. 6 prevede che la detenzione e commercializzazione dei fuochi d’artificio rimarranno disciplinate dalla normativa attualmente in vigore. Inoltre potranno essere disposte modifiche alla legge con decreto delegato anche allo scopo di intervenite per eventuali aggiornamenti delJa disciplina introdotta.
Consapevole della portata innovativa del progetto di legge, con il quale si ritiene sia stato operato un equilibrato bilanciamento tra il principio di tutela della vita animale e quello di iniziativa economica privata, si confida nel suo positivo accoglimento
Paola Barbara Gozi, Pdcs
Questo pdl dimostra finalmente un sentimento di civiltà e responsabilità, coniugando il principio della tutela animale a quello economico.
Le particelle emanate attraverso i fuochi, se inalate, risultano tossiche per l’organismo e possono inoltre peggiorare il corso di malattie esistenti e causarne altre. Non parliamo poi delle conseguenze che i botti hanno sugli animali di affezione e sulla fauna selvatica, considerando che il suono dei fuochi di artificio può arrivare a 190 decibel, causando tremore, aumento della salivazione, panico, fobie e anche il rishcio di morire a causa del loro finissmo udito. Sono tutti segni di un grave disagio. E’ stato doveroso giungere a una specifica disciplina legislativa che ha trovato definizione e un soluzione migliorativa all’uso consapevole dei fuochi d’artificio. Rinnovo i ringraziamenti ad Apas e ai cittadini che hanno proposto l’istanza d’Arengo il 5 aprile del 2020 poi accolta dal Consiglio Grade e generale nell’agosto 2020.
Mirco Dolcini, Dml
L’istanza è stata approvata e denota cività e interesse per la tutela di animali selvatici e domestici nel nostro paese, ma è anche vero che questo pdl in prima lettura avrà bisogno di un esame approfondito, perchè non ci sono solo gli interessi- legittimi e nobili- degli animali, ci sono ulteriori interessi di rilievo, economici, da parte di un settore che gira intorno ai fuochi di artificio. E un Pdl come questo appare, per quanto segno di civiltà, sicuramente transante e perentorio e sarebbero da valutare sistemi di timing per dare la possibilità, a licenze che lavorano con questi prodotti di vendita, la possibilità di convertirsi o uscire da un mercato che, se così disciplinato, ne risente. Ed è un settore già in crisi per altri motivi. Sarà importante in commissione un approfondimento per tutelare l’interesse di chi lavora in questo campo.
Gaetano Troina, Dml
Come gruppo ci riserviamo di valutare alcune proposte in Commissione. Condivido ed è giusto avere una sensibilità che tenga conto dei disagi che gli animali possono provare, nel momento in cui si utilizza in maniera eccessiva e sfrenata questo tipo di materiali, causa anche di danni, a volte, anche per l’uomo che non sa utilizzarli. Ma ci sembra però un po’ eccessivo escludere la possibilità di utilizzo anche di materiali pirotecnici della categoria 2, sono prodotti a rumorosità ridotta e materiali che consentono ad alcune attività economiche di sopravvivere. Vietando di fatto la possibilità di vendita tutto l’anno, per questo tipo di prodotti si va ad incidere eccessivamente.
Altro aspetto è quanto previsto dall’articolo 23, l’esclusione dall’ambito di applicazione, nella giornata del 3 settembre. Si è andati addirittura oltre a quanto richiesto dai proponenti, perchè l’istanza prevedeva di disporre eccezioni nelle feste nazionali e di commemorazione per la Repubblica e non c’è solo il 3 settembre.
Marco Nicolini, Rete
Ritengo i ‘botti’ inutili e dannosi. Anche solo il modo usuale di utilizzo in realtà mi pare molto pernicioso, reputo una eccezione accettabile l’attività tradizionale sul modello del 3 Settembre, gestita in maniera professionale. I consiglieri dicono che l’Unione dei commercianti protesta, ci mancherebbe, fa il suo lavoro. Il politico non può seguire il consenso, ma deve agire in coscienza sempre. Sono convinto che sia un’azione civile vietare l’uso dei botti per vari motivi, perché vi sarebbero anche meno infortuni dei giovani e anche per il rispetto che dobbiamo al mondo degli animali, selvatici, domestici o da cortile, soffrono immensamente per l’esplosione dei botti. Tutti quanti sappiamo il danno che facciamo al nostro mondo animale con i botti dell’ultimo dell’anno. Ogni capodanno muioino molti caprioli, per qualcuno è accettabile, per me è una prevaricazione immorale dell’uomo sul mondo animale.
Nicola Renzi, Rf
Ogni volta che si fanno leggi che limitano le libertà personali bisogna chiedersi perchè si fanno. In questo caso la controparte è l’animale e magari anche le sofferenze causate al soggetto che possiede gli animali. Personalmente i botti non mi piacciono neanche, però credo che tutte le volte che poniamo dei divieti, dobbiamo porci le domande sul perché lo si faccia. Io credo si possano trovare formule, ad esempio, nel catalogo delle tipologie di botti, come diceva Troina. Io non me ne intendo, ma si può ragionare. Altra cosa: il limite dei botti al 3 settembre, pur non amandoli, so che la tradizione è quella dei botti di Capodanno e poi magari qualcuno a San Giuseppe, almeno queste sono le usanze tipiche del nostro paese. Le vogliamo proibire? Forse ci sono i margini per trovare modalità affinché non si creino situazioni da “sotto assedio” e che ci possa essere al contempo una elasticità maggiore. Auguro ci sia una riflessione per rendere sostenibile ed efficace quanto predisposto.
Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Già in sede di presentazione dell’istanza, l’Aula si era espressa in modo bipartisan, è un tema etico ed è normale ci siano sensibilità diverse. Oggi siamo nella prima lettura di una legge che recepisce questa istanza e siamo di nuovo a dibatterne ed emergono varie sensibilità. Esisteranno varie gradazioni di fuochi di artificio. Se si parla di petardi che lanciano i ragazzini per strada è un discorso, se si intendono quelli sparati in aria è un altro discorso. Sulle feste: che io ricordi a San Marino tendenzialmente si lanciano sicuramente il 3 settembre e a volte a capodanno, non parliamo di un paese che vive di manifestazioni pirotecniche una volta a settimana, diverso è il caso dell’uso dei petardi…sono convinto anche io che si possa raggiungere un bilanciamento. Penso il congresso di Stato abbia portato un giusto Pdl che segue l’istanza. Riteniamo debba essere predominante l’interesse della tutela degli animali e degli esseri umani, è un discorso di sensibilità e sono convinto si possano trovare modalità per fare spettacoli pirotecnici senza uccidere animali.
Michela Pelliccioni, Dml
E’ importante trovare un punto di equilibrio e occorre partire da dati. Ad oggi non so quali e quanti siano gli operatori economici interessati da questo divieto, e sono numeri impotanti per capire la portata dell’intervento. Le necessità degli operatori non sono solo in termini di guadagno ma anche di posti di lavoro. Credo che la linea di indirizzo ce l’abbia data lo stesso istante, riferendosi alle feste nazionali e alla richiesta di strumenti meno invasivi. Già questa linea ritengo sia nella normativa esistente.
Stefano Canti, Sds per il Territorio
Il Pdl presentato è in linea all’istanza d’Arengo approvata il 5 aprile 2020. Noi con la delega diretta alla fauna selvatica abbiamo impostato un progetto di legge che recepisce in toto il quesito sottoposto all’Aula, l’istanza chiedeva di vietare l’impiego dei fuochi di artificio ad eccezione delle feste nazionale della Repubblica e auspicava l’uso di mezzi meno impattanti. Questo il pdl che ne è scaturito. Nel dibatitto sono avanzate richieste di chiarimento, abbiamo tutto il tempo, ci sarà la possibilità di fare tutti gli approfondimenti.
Comma 13. Progetto di legge “Riforma delle norme di disciplina per i dipendenti pubblici” (presentato dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni) (I lettura)
Elena Tonnini, Segretario di Stato per gli Affari interni, dà lettura della Relazione al Pdl
Il Pdl introduce una profonda revisione delle procedure e dei contenuti delle disposizioni in materia, superando integralmente la legge n.106/2009 in vigore. Il provvedimento non si limita quindi alla modifica degli organi preposti alla gestione delle procedure disciplinari, bensì rappresenta una riforma complessiva che tiene conto delle esperienze medio-tempore intercorse ed anche delle sentenze del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme aventi ad oggetto disposizioni contenute nella legge n.106, relative in particolare alle fattispecie del licenziamento e della sospensione cautelare. Il testo è il risultato di una fase di ampio e fattivo confronto con le organizzazioni sindacali, portato avanti allo scopo di individuare un contesto maggiormente appropriato dell’attuale che rispondesse alla necessità di trovare un punto di equilibrio fra l’esigenza di disporre di un sistema di regole più efficace, preciso e rapido e quella di salvaguardare i principi di tutela, difesa e di contradditoio in ogni fase del procedimento. (…)
Nicola Renzi, Rf
Da tempo c’è percezione che nella Pa sia impossibile perdere il posto di lavoro. Atti gravi, insubordinazioni devono essere molto grandi o non vengono adeguatamente segnalate. Vero punto di svolta è la composizione della Commissione di disciplina. Segretario, le chiedo perché il ruolo della Dgfp diventa così rilevante. La Dgfp ha un ruolo importante nell’indirizzare l’amministrazione e con grande difficoltà può essere tanto organo che agisce, quanto organo che giudica il lavoro dei dipendenti. Diversamente, l’Autorità giudiziaria dalla commissione si è eliminata ed era invece elemento di garanzia. Questo a una prima lettura sono le domande da porre, Segretario. Molti dubbi e perplessità ci sono sulla composizione della commissione.
Giovanni Maria Zonzini, Rete
A nostro avviso il pdl è qualificante e va in una direzione coerente con gli obiettivi fissati dal programma di governo di rendere più efficiente il lavoro interno alla Pa. Attualmente, a di fronte a casi di lavoratori e dipendent pubblici che non svolgono in modo adeguato il loro lavoro, è molto complesso per i dirigenti prendere iniziative volte a renderli più efficienti, allontanarli o a mandarli addirittura a casa. La norma crea comunque diversi step prima di arrivare ad allontanare una risorsa ed è ben regolamentato.
Andrea Zafferani, Rf
Credo che la composizione della Commissione di disciplina di prima, con un giudice e parti ‘terze’, fosse tale da permettere un solo ed evetuale grado di ricorso sulle decisioni e da rendere l’iter più celere. Con il Pdl la Commissione di disciplina non ha più un giudice e ha tre gradi di giudizio che allungano i tempi del procedimento, ben vengano le garanzie, ma aumentano così anche le spese a carico delle persone. Perchè si è tolto il ruolo precedente alla Commisisone di discpina, che era diverso, grazie anche alla presenza di un giudice ?
Maria Luisa Berti, Npr
Penso il testo sia positivo e lodevole nel tentativo di dare maggiore speditezza all’iter displinare dei dipendenti pubblici. Ovviamente, di fronte a tanti diritti, ci sono tanti doveri per dipendenti pubblici e operatori sanitari che hanno responsabilità nel caso in cui vengono a mancare ai loro obblighi e devono rispondere del loro operato e il testo va a discplinare in modo uniforme tutto questo iter. Il rammarico è che non si sia colta l’occasione per ridurre la forbice tra pubblico -privato nel sistema sanzionario. Il progetto di legge fa progressi, ma il divario è ancora molto elevato.
Elena Tonnini, Sds per gli Affari interni, replica
Ora il procedimento disciplinare ha tempi molto più dilatati con un unico grado successivo, in caso di ricorso. L’intenzione era di avere una commissione costituita in modo paritetico nei numeri tra rappresentanti sindacali e dela Pa e l’attività viene estramente snellita e quindi sono ripristinati i tre gradi di giudizio. Scopo non è quello di dilungare costi e tempistiche, ma di addivenire quanto prima al risultato di un eventuale provvedimento disciplinare. Si arriva ad un unico procedimento rispetto ai due esistenti, pubblico e privatistico, identificando un procedimento intermedio per tutto il settore pubblico allargato.
Comma 14 Progetto di legge “Sanzioni amministrative e relative procedure di accertamento di competenza dell’Authority per l’autorizzazione, l’accreditamento e la qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-educativi di cui alla Legge 25 maggio 2004 n.69” (presentato dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni) (I lettura)
Elena Tonnini, Sds per gli Affari interni, dà lettura della relazione
Il Pdl nasce dalla necessità di implementare lo strumento sanzionatorio in capo all’Authority per l’autorizzazione e accreditamento della qualità dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-educativi, che in maniera diretta permetta di intervenire su molteplici aspetti relativi alle carenze o all’assenza dei requisiti previsti dalle leggi vigenti. E’ un passaggio fondamentale per mettere l’Authority sanitaria nelle condizioni di adempiere compiutamente al proprio ruolo di garante della qualità, dell’efficacia e della sicurezza delle prestazioni sanitarie. L’attuale sistema sanzionatorio risente di un approccio parziale ed è inapplicabile in molteplici situazioni: può essere considerato infatti un sistema on-off che va dal semplice richiamo a sanzioni estreme, come la chiusura o la sospensione dell’attività. Il presente Pdl prende in considerazione tutti i vari illeciti amministrativi che necessitano di un intervento sanzionatorio, responsabilizzando maggiormente il legale rappresentante della struttura e il direttore sanitario, per quanto concerne l’attività sanitaria espletata all’interno della struttura sanitaria.
Adele Tonnini, Rete
Ci troviao a discutere di una norma sicuramente tecnica, su cui abbiamo avuto modo di confrontarci con i tecnici, e che serve a rendere l’Authority pienamente operativa. Si conferisce maggior potere sanzionario, quindi di controllo e di vigilanza, gli si dà maggiore autorità di intervento. Accogliamo quindi con favore il Pdl.
Guerrino Zanotti, Libera
Ci troviamo in sintonia con il provvedimento adottato in materia di impianto sanzionatorio per l’autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, l’impianto precedente non dava la possibilità di intervento graduale di sanzioni o con avvertimenti nei confroti delle attività sanitarie avviate che potessero tenere conto anche delle necessità di tempi utili a mettersi in regola sulla base dei criteri stabiliti dall’ Authority stessa. Il provvedimento va in questa direzione e ci trova concordi. Un dubbio ci assale quando ad essere accreditata è la struttura pubblica, visto che le criticità da superare sono ancora molte.