Paolo Bandini Callegari: dopo 50 anni la storia si ripete
LA STORIA SI RIPETE
Era il 1975 e gli Americani si ritiravano dal VIETNAM: 14 Agosto 2021 sono passati quasi 50 anni ma la storia si ripete gli Americani se ne vanno lasciando dietro di sé il più totale disastro. Sarebbe bastato provvedere all’evacuazione dei civili prima del ritiro dei militari, per non incorrere in questa tragedia più che annunciata. Da tre anni gli Americani dialogano con i Talebani per pianificare il ritiro “morbido” delle truppe USA e il risultato è questo? Ma…“IL LUPO SAZIO NON DIVENTA MAI AGNELLO“ recita una famosa rima. Davvero vogliamo credere alle promesse che i Talebani oggi fanno all’Occidente, in attesa che un nuovo evento distragga le opinioni pubbliche mondiali , fintamente interessate alle sorti di un campo di battaglia eccellente come è l’Afghanistan? D’altronde le leggi della Shariah non son certo cambiate per far contento un distratto Occidente oggi alle prese con mille problemi. Da dopo quel 11 SETTEMBRE del 2001 quando l’America andava cercando fantomatiche armi chimiche “per altro mai trovate!!”, al 30 settembre 2006 quando venne giustiziato SADDAM HUSSEIN e al 2 maggio 2011 quando i corpi speciali uccisero OSAMA bin LADEN ,di tempo ne è passato davvero tanto. Dieci anni son serviti agli Americani per capire che cosa stavano a fare in Afganistan? dopo Vent’anni di guerra che sono costati agli Usa 2.261 miliardi, dove a questi si devono aggiungere 28,2 miliardi la Gran Bretagna, 12,7 il Canada, 11,1 la Germania, 8,9 l’Italia e 3,9 miliardi la Francia. Senza per altro essere riusciti a debellare il terrorismo internazionale. Ma avendo aggiunto solo migliaia di morti tra militari e civili innocenti e aver ingrassato a dismisura la speculazione sulle migrazioni clandestine di massa. A quanto riporta il New York Times l’intelligence americana aveva avvertito il presidente John Biden del rischio di rapido collasso delle forze militari afghane. Ma pochi giorni dopo l’8 luglio, il presidente, aveva definito “IMPROBABILE” una caduta del governo di Kabul in seguito alla ritirata americana. Nonostante che l’intelligence ,avesse inoltre segnalato, come il governo afgano apparisse impreparato ad affrontare l’assalto dei talebani. Dopo gli accordi stretti a DOA tra Americani e Taliban, non era certo di difficile vaticinio comprendere che un esercito, motivato e agguerrito di 70mila uomini potesse, facilmente mettere in fuga 300mila Afgani, armati ed addestrati ma ormai privi di un qualsiasi futuro, se non quello del martirio, visto che i giochi erano già stati fatti e decisi a DOA. Ed ora ai Taliban “probabile emanazione dei Servizi Segreti Pachistani“ resta il cerino in mano e l’onere di trovare un accordo “già scritto” col governo Cinese pronto ad accaparrarsi i giacimenti di quelle terre rare che, sono il vero futuro della tecnologia mondiale sia in campo civile che militare.
di Paolo Bandini Callegari