“Modifica delle zone postali, sono inaccettabili scelte unilaterali”
È una proposta del tutto insostenibile quella di ridurre da 36 a 24 le zone postali della Repubblica. I lavoratori del settore poste si sono riuniti questa mattina in assemblea con le Federazioni del Pubblico Impiego CSdL-CDLS presso la sala del Castello di Domagnano, sottolineando la totale indisponibilità del Governo e della Direzione delle Poste a modificare il documento di Revisione Zone Postali – elaborato dalla stessa Direzione e ancora sotto forma di proposta – che prevede, appunto, questo netto taglio delle zone.
Questa misura unilaterale e non concordata produrrebbe un aumento della durata dei turni lavorativi, con ritmi di lavoro improponibili; il lavoro di addetto postale è una mansione usurante, da adempiere in ogni condizione atmosferica, e, nel caso di San Marino, in un contesto territoriale montano.
Si vuole inoltre ricordare che, in quanto servizio essenziale, mentre altre categorie hanno potuto usufruire della facoltà di non recarsi al lavoro o di effettuare il lavoro da remoto, gli addetti postali hanno dovuto sempre lavorare in presenza per tutto il periodo di pandemia, rischiando la propria salute. Il riconoscimento per quanto sopra, pare essere quello di non voler nemmeno aprire la trattativa per aspetti fondamentali per il loro lavoro.
Sulle zone postali deve essere trovato un accordo tra i lavoratori e la Direzione delle Poste, in quanto si vanno a modificare i carichi di lavoro e altri aspetti che afferiscono alla contrattazione sindacale, come la definizione e applicazione di nuove articolazioni di orario, la ripartizione e distribuzione del tempo di lavoro e la formazione. La necessità dell’accordo sulla ripartizione delle zone postali finora non era mai stata messa in discussione, neanche dopo la trasformazione delle Poste in SpA; questa pretesa di procedere unilateralmente è un chiaro attacco alla funzione sindacale.
I lavoratori e le Federazioni Pubblico Impiego rivendicano dunque una trattativa reale con l’obiettivo di intraprendere un percorso di ristrutturazione aziendale condiviso con gli operatori, coinvolgendo gli addetti postali nella nuova suddivisione del territorio in zone postali, poiché essi sono i titolari della professione.
Sindacato e lavoratori chiedono pertanto un serio confronto con il Governo e la Direzione Poste, sulle scelte che riguardano il lavoro degli addetti, a partire dalla razionalizzazione delle zone postali.