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Cannabis per uso terapeutico, in Consiglio prosegue il dibattito

Giochi del Titano

In mattinata i lavori consiliari sono ripartiti dal dibattito sul Progetto di legge “Disciplina della coltivazione, trasformazione, commercio e utilizzo di prodotti a base di cannabis destinati esclusivamente ad uso medicinale o terapeutico”, presentato in prima lettura dalla Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale. E’ stato poi presentato il progetto di legge in prima lettura, a firma della stessa Segreteria di Stato,“Tutela delle persone con disabilità sensoriali e interventi per la rimozione delle barriere comunicative”.
Si è passati all’Approvazione del Documento di programmazione strategica triennale 2021-2023 di Ateneo (reperibile al link file:///Users/cristina/Downloads/1712344317170039-PianoAt.pdf), su cui, dopo la presentazione del Segretario di Stato Andrea Belluzzi, l’Aula ha avviato un dibattito in cui è emerso apprezzamento bipartisan per la guida del Rettore Corrado Petrocelli.
“Il piano sottoposto all’Aula è un percorso di crescita, vi è collegato il fabbisogno di questo Ente”, spiega Andrea Belluzzi, Sds con delega all’Istruzione che sottolinea come lo sviluppo dell’ateneo sammarinese abbia come leva delle eccellenze che lo porteranno in un quinquennio a raddoppiare nei numeri.
“Tutti quelli che sono i processi di valutazione del fabbisogno devono essere aggangiati alla potenziale crescita che negli anni questo ente porterà avanti”, sottolinea. “La nostra università deve avere dei meccanismi- prosegue- per cui nel momento che cresce nei numeri di corsi e immatricolazioni, deve in parallelo poter far crescere anche le sue dimensioni nella sua organizzazione lavorativa per mantenersi adeguata alle funzioni che avrà”. Belluzzi evidenzia così come l’ateneo sammarinese possa vantarsi di “nicchie importanti che nella qualità ne consentono la sua crescita- puntualizza- e rappresentano l’anima di un ente che non potrà avere i numeri dei grandi enti universitari, ma ha in prospettiva la possibilità di raddoppiare nell’arco di un quinquennio le proprie dimensioni, rimanendo comunque un ente piccolo che sviluppa particolari eccellenze, di cui il corso di studi storici ne è la bandiera e in questo filone si sono indirizzati tutti i nuovi studi”. In conclusione:“Il piano rappresenta il percorso che è stato segnato- termina il Segretario- sono in cantiere numerose altre attività, le collaborazioni e le connessioni in ambito di formazione, imprese e società questa università ne realizzerà parecchie”.
La seduta si interrompe e nel pomeriggio proseguirà il dibattito sulla programmazione dell’Ateneo per concludersi con la sua approvazione da parte dell’Aula.
Di seguito un estratto del dibattito al comma 29.
Comma 29. Progetto di legge “Disciplina della coltivazione, trasformazione, commercio e utilizzo di prodotti a base di cannabis destinati esclusivamente ad uso medicinale o terapeutico” (presentato dalla Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale) (I lettura)
Stefano Giulianelli, Pdcs
Come ha detto il Segretario, sotto il profilo politico si è aperto un canale importante con l’Italia in questa materia, le opportunità per San Marino sono significative e vanno colte con prudenza e con rigore, soprattutto sotto il profilo economico. Un progetto di filiera sammariense al 100% in grado di unire agricoltura e industria farmaceutica sarebbe un volano per la nostra economia, nuovi investimenti privati significano nuovi posti di lavoro e maggiori entrate per lo Stato.
I fattori di successo per il progetto ci sono tutti: stabilità politica per finalizzare la legge, semplicità e snellezza normativa, accordi con l’Italia in stato avanzato, domanda economica che supera l’offerta, importanti case farmaceutiche interessate a investire nel settore. Esistono anche elementi di vulneralibilità, in primis la difficoltà di controllo. La vigilanza in Italia è attuata dai militari stessi, dal ministero di agricoltura, difesa, sanità e anche dai carabinieri del Nas e mi riferisco a una piccola coltivazione. Il mio auspicio è che l’iter istituzionale per l’approvazione del pdl possa procedere celermente, ricercando collaborazione con l’Italia e mettendo al centro il ruolo di vigilanza e controllo e di evitare scorciatoie e deviazioni rispetto agli utilizzi prefissati.
Emanuele Santi, Rete
Non vogliamo legalizzare la cannabis a scopo ludico, con questo pdl si va semplicemente a normare la cannabis esclusivamente a uso terapeutico. Con questo Pdl si dà opportunità vera di crescita al Paese, indubbio è che l’offerta di prodotto sia scarsa rispetto la domanda e San Marino si può mettere nell’ottica di produrre e fornire quantitativi importanti perchè i medicinali a base di cannabis sono sempre più richiesti, efficaci su alcune patologie, come morbo di parkinson e sclerosi multipla per citarne alcuni. Credo possa essere una prospettiva di crescita economica per il Paese. Ci saranno autorizzazioni e controlli serrati perché non si può essere leggeri e poi c’è la parte fiscale che può rappresentare una entrata importante per il Paese. Non posso che accogliere con favore questo Pdl. Il mio auspicio è che arrivi al più presto alla Commissione preposta e in seconda lettura nel prossimo Consiglio.
Giuseppe Maria Morganti, Libera
Le consideraizoni non possono che portare a una piena condivisione, ma è un tema delicato e serve prudenza. Un accordo solido e duraturo con i nostri partner più prossimi deve essere la priorità assoluta per via delle problematicità relative alla libertà nella coltivazione e lavorazione dei prodotti derivanti da questa coltivazione. La tematica poteva essere affrontata con un pizzico più di coraggio, è vero che sono state manifestate alcune intenzioni relative alla possiiblità di generare parità di condizioni del nostro Stato rispetto quanto succede ormai nella totalità dei paesi rispetto elementi che non hanno funzione psicotropa. Il nostro Stato dovrà tornare su questi argomenti, dovrano passare mesi, se non anni, poteva essere l’occasione per il governo di apportare elementi di maggior coraggio e affrontare anche questa problematica perchè ai nostri confini la coltivazione canapa a basso thc è lecita e anche la sua trasformazione e commercializzazione.
Alberto Giordano Spagni Reffi, Rete
Questo pdl è solo per uso terapeutico della cannabis, è un passo importante dal punto di vista medico. Dal punto di vista penale siamo incagliati nella legislazione che altri paesi hanno cambiato 10-20 anni fa. Invece serve armonia tra sistema italiano e sammarinese. Sono state promosse istanze d’Arengo cui occorre dare seguito, certo, ma questo pdl tratta altro, non tratta l’uso personale ma l’uso di un farmaco, al pari della morfina non può essere usata in qualunque momento da un cittadino. In quel caso serve una modifica mirata al codice penale. Ma se Libera proporrà un emendamento a riguardo sarò contento di valutarli a livello personale. Accolgo con favore il Pdl.
Maria Catia Savoretti, Rf
Esprimo da un lato piena condivisione, da tempo se ne parla e nella precedente legislatura era stato istituito un apposito mandato per redigere un testo normativo per la produzione di cannabis a scopo terapeutico. Dall’altro esprimo rammarico perchè il pdl è stato depositato in prima lettura senza alcun coinvolgimento con l’opposizione, eppure è tema che non interessa solo la maggioranza, ma l’inrera società. Dobbiamo stare molto attenti quando si concedono certe autorizzazioni, si parla di cannabis e bisogna alzare la guardia per evitare conseguenze negative per il Paese.
Mirco Dolcini, Dml
Siamo in prima lettura e ci sarà tempo per eventuali correttivi, ma nell’insieme, avendo letto i vari articoli, mi pare una buona norma. Mi pare di aver sentito dall’opposizione la volontà di richiamarne la paternità, se c’è una buona legge a me poco importa di chi sia la paternità. La legge si inserisce nella normativa sammarinese in modo compatibile. Il massimo controllo sulla produzione è doveroso, ma non credo sia un problema, siamo un territorio di soli 70 chilometri quadrati circa. Non è ua spesa a fondo perduto, ma una opportunità economica.
Adele Tonnini, Rete
E’ una svolta per San Marino, un’assoluta novità e un passo impotante. La produzione di medicinali a base di cannabis terapeutica in Italia è un tesoro da 1 miliardo e mezzo di euro. In campo ambientale la canapa può sostituire la plastica, ricordo il suo uso come isolante termico negli immobili….noi oggi però parliamo di uso terapeutico per alleviare il dolore di malattie invalidanti. Il diritto alla salute ma anche a non soffrire più sono sacrosanti. Per rendere disponibie la cannabis a scopo terapeutico occorre investire nell’approvvigionamento e produzione, abbiamo già diverse richieste e l’interessamento da parte di aziende per produrre medicinali a base cannabis a San Marino.
Oscar Mina, Pdcs
I tratti salienti dal Pdl prendono origine dalla normativa italiana di cui sono stati inseriti vari aspetti significativi, come l’istituzione di un organismo apposito e l’autorizzazione gestita dal congresso di Stato per i farmaci sensibili. E’ concesso operare alle imprese del settore farmaceutico dopo l’autorizzazione del nuovo organismo insito all’interno dell’Autority sanitaria, con il supporto di figure professionali.
Gloria Arcangeloni, Rete
A San Marino dal 2013 questi medicinali sono usati per pazienti affetti da malattie degenerative, attualmente sono solo due i pazienti che possono usufruirne perché siamo vincolati a una sola tipologia di prodotto. Con l’emanazione di questa normativa si andrà a sopperire a questo deficit, dando la possibilità a pazienti oggi esclusi di usufruire di questa terapia. San Marino potrebbe diventare partner ufficiale della Repubblica italiana in questo mercato, che produce già150 chili l’anno, con vantaggi per entrambi. Diverse sono le imprese che hanno manifestato interesse in questo ambito per un mercato sempre più fiorente, ma il risultato di questa iniziativa dipenderà da credibilità che sapremo i grado di dare.
Vladimiro Selva, Libera
Questo Pdl ha aspetti che vanno al di là dell’uso terapeutico perché la cannabis, in varietà che hanno basso thc, ha un uso anche diverso a partire dall’alimentare. In molti hanno sottolineato che poter coltivare a San Marino la cannabis per vari usi, sia terapeutico che industriale e alimentare, è un fronte che, se parte, darà molte possibilità di fare una economia sana e trasparente. E’ un fatto molto positivo. Condivido con Arcangeloni il discorso sulla credibilità: è un tema sensibile per la cittadinanza e nei rapporti con Paesi che hanno normative più restrittive, è fondamentale perciò avere assoluta serietà, coerenza e trasparenza negli organismi di controllo, nelle normative specifiche etc, per non rischiare poi di avere un boomerang reputazionale.
Giacomo Simoncini, Npr
Si va a normare e integrare un settore particolarmente importante per il nostro Paese e di grande interesse con una duplice valenza sanitaria ,sociale ed economica. C’è forte domanda per questo tipo di prodotto, è importante cogliere l’occasione di inserirsi in questo mercato di nicchia che porterebbe vantaggi fiscali ed economici per questa Repubblica. Chiaramente vanno garantiti alti livelli di qualità.
Matteo Zeppa, Rete
Fa piacere si sia sviluppato un dibattito su un argomento ‘tabù’. A me poco importa chi ha prodotto la delibera del Congresso con cui si dava mandato per avere una ricognizione e un punto di partenza. Non mi interessa la primogenitoria ma che un pdl- al netto di chi è al governo- si concluda con una normativa ottimale per la comunità. Ho sentito dire di emendamenti che riguardano altro, ma qui si parla di cannabis terapeutica medicinale, sarebbe erroneo metterci qualcosa di più.
Nicola Renzi, Rf
Non sono molto rasserenato da questo dibattito, starò sbagliando io. Non riesco a capire lo sperticarsi ampio di vari consiglieri intervenuti nel cercare di dividere il campo da cannabis ad uso terapeutico e ad uso ludico, mi sembra pleonastico, dal pdl è evidente che si parla di cannabis a uso esclusivo terapeutico, punto e basta, ed è un bene. Se poi qualcuno vorrà parlare di uso ludico ci sarà altra occasione e ciascuna forza politica potrà avanzare le sue posizioni.
Michela Pelliccioni, Dml
Il pdl lo ritengo un’occasione favorevole, c’è un aumento esponenziale delle necessità per l’uso di questi medicinali, anche a causa dell’aumento di incidenti che creano disabilità, dell’incidenza delle malattie degenerative ed oncologiche. Ulteriori passaggi tecnici di questo pdl in commissione e in seconda lettura potranno garantire una ponderazione maggiore sul progetto, ma solo l’esperienza messa in campo potrà mostrare eventuali zone su cui intervenire. Il pdl rappresenta la possibilità di indotto al Paese e potrà creare nuovi posti di lavoro. Credo la prudenza non debba diventare un limite, se si hanno buone idee poi si rischia di farle diventare cattive idee. Salvarguardiamo le buone idee e non troviamo il limite nella paura, bisogna essere guidati dal buon senso. Do assolutamente una valutazione positiva al pdl.
Matteo Ciacci, Libera
La possibilità di usare cannabis ad uso terapeutico dobbiamo coglierla per fare un passo avanti come Stato, ma anche perché si parla di uso terapeutico per malattie neurodegenerative e per ridurre dolore. Questo progetto dà risposte importanti e deriva dal lavoro di squadra fatto anche negli anni scorsi e mi vede assolutamente d’accordo. Non per smorzare gli animi, il pdl mi pare scritto in maniera corretta ma ad ogni pdl poi vanno date le gambe: quali accordi stiamo costruendo con la vicina Italia e con gli organismi internazionali per commercializzare cannabis?
Giovanni Maria Zonzini, Rete
Si prevede una forte crescita di domanda della cannabis terapeutica e dovrebbe arrivare ad un mercato da 60 miliardi di euro l’anno, entro in cui il nostro Paese, grazie a questo Pdl, potrà sensirsi. Renzi prima ha detto una cosa che condivido, questo pdl è un primo passo, lui avrebbe fatto il contrario, ma è charo che se non ci sono accordi non è possibile pensare, non solo ad un uso interno del prodotto, ma anche a esportarlo. C’è chi parla di morale in merito ad una pianta, ecco credo che morale si possa applicare a comportamenti umani, non a piante.
Roberto Ciavatta, Sds alla Sanità
Dobbiamo iniziare a mettere un primo mattone e sono realista: intanto partiamo con un provvedimento che permette di fare coltivazione e produzione di prodotti terapeutici, ogni altra considerazione è fuori luogo e successivamente vedremo i prossimi step che il gruppo di lavoro dovrà affrontare. E’ un passo che sicuramente doveva esser fatto prima e chi oggi dice che si doveva fare di più, non ha fatto niente e oggi ci troviamo in ritardo. I quantitativi dei prodotti non li decide San Marino ma una international board che si occupa di questo, i controlli sulla produzione saranno a capo delle forze dell’ordine, le produzioni sarano al chiuso, non nei campi, perchè parliamo di una sostanza a uso terapeutico che per essere approvata deve rispettare requisiti di qualità stabiliti anche qui da buone pratiche internazionali… Non stiamo parlando di aprire un’attività e mettersi a coltivare piante e poi di venderle, è un’altra roba, parliamo di fare una coltivazione stabilita da pratiche internazionali, controllata a controllabile, per poi essere inserita nel mercato delle sostanze utilizzabili nel mercato farmarceutico. Sulla commerciabilità del prodotto trasformato: avremo una produzione indoor controllata dalle forze di polizia h24, che deve rispondere a una serie di pratiche internazionali, se no va tutto al macero, e questa materia prima può esser usata internamente e lavorata, per poi essere commerciata solo se ci sia anche la garanzia di tutte le buone pratiche di laboratorio che fanno parte del paccheto di leggi che stiamo discutendo. Con il ministero dell Salute abbiamo introdotto nel piano triennale la possibilità di fare accordi ulteriori sull’approvviggionamento della Repubblica italiana. La commerciabilità del prodotto è connessa al rispetto rigoroso di criteri di qualità.