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“Vaccinarsi è un atto di responsabilità verso la comunità”

Giochi del Titano

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato delle Federazioni Pensionati CSU:

La campagna vaccinale sta procedendo speditamente; nonostante questo le Federazioni Pensionati CSU sono molto preoccupate per la mancata vaccinazione di alcuni operatori addetti alla cura degli ospiti del Casale la Fiorina che ha causato l’infezione da Covid19 di due ospiti. Per fortuna i sintomi sono stati lievi, probabilmente grazie al fatto che erano già vaccinati.

Per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, è necessario che la maggior parte della popolazione si sottoponga alla vaccinazione. Questa necessità è ancora maggiore per gli addetti alla sanità, medici e operatori sanitari e sociosanitari, comprese anche le badanti presso le abitazioni private, e per tutte le persone che hanno frequenti contatti interpersonali, tra cui ad esempio gli addetti ai supermercati e agli esercizi commerciali, gli insegnanti, ecc..

Vaccinarsi tempestivamente è un diritto per la salvaguardia della loro salute e per avere la possibilità di proseguire il loro lavoro necessario per il funzionamento dell’intero paese. Ovviamente per tutte queste persone vaccinarsi è anche un dovere, in quanto per il proprio ruolo così delicato e per il fatto di essere spesso a contatto con tanti cittadini, tra i quali possono esservi anche soggetti asintomatici, si può diventare inconsapevolmente veicolo di trasmissione del virus. Sono tantissime le persone con il sistema immunitario indebolito per altre malattie, come i malati oncologici, e in particolare chi è sottoposto a chemioterapia, o le persone molto anziane, che a San Marino sono in numero elevato (visto che i sammarinesi sono tra i più longevi al mondo).

Una attenzione speciale va rivolta agli ospiti delle strutture per anziani, ad iniziare dalla RSA “ La Fiorina” e da Villa Oasi, ed anche alle strutture in territorio che accolgono portatori di handicap, i quali anch’essi hanno il diritto di essere vaccinati il prima possibile. Per chi è frequentemente in contatto con queste persone, la vaccinazione è un impegno morale dettato sì dalla loro professione ma anche dall’etica. Rischiare di far contagiare e far ammalare la persona che si sta curando, con il rischio per la sua stessa vita, crediamo sia difficile da accettare prima di tutto per la propria coscienza.

Al Governo e alle autorità sanitarie – auspicando che si costituisca un organo scientifico di direzione – chiediamo di intervenire con sollecitudine e decisione verso gli operatori sanitari che ancora non hanno accettato la vaccinazione per trovare una soluzione a questo gravissimo problema. Vaccinarsi, oltre ad essere un gesto di riguardo per la propria salute, è anche un atto di altruismo verso il nostro prossimo ed anche un segno di appartenenza alla comunità in cui viviamo.