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Debito pubblico e banche: la conferenza della CSU fa il pieno di ascolti

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della CSU:

Il “prestito ponte” e il debito pubblico, la crisi bancaria e il rapporto di San Marino con l’Unione Europea, le riforme strutturali e il bilancio dello Stato 2021: sono molti i binari su cui si è sviluppato il dibattito nella conferenza pubblica di ieri sera, promossa dalla CSU e trasmessa in diretta web via Facebook.

Incalzati dalle domande di Silvia Pelliccioni, Caporedattore di San Marino RTV, sono intervenuti, oltre ai Segretari Generali della CSdL Giuliano Tamagnini e della CDLS Gianluca Montanari, il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti, il Capogruppo consigliare di Repubblica Futura Nicola Renzi, il Segretario Generale dell’ANIS William Vagnini, il Presidente dell’USOT Luigi Sartini.

La conferenza è iniziata immediatamente dopo la conclusione della riunione della Commissione Consigliare Finanze, convocata in seduta segreta, in cui si discuteva proprio del “prestito ponte” – pari a 150 milioni di euro per la durata di un anno – che il Governo sta ricercando sullo scenario internazionale, per ovviare alle problematiche che hanno ritardato l’operazione di collocamento sul mercato dei titoli di debito pubblico sammarinese per un ammontare di 300 milioni di euro.

Non è emerso alcun ulteriore elemento di dettaglio riguardo al “prestito ponte”: a causa dei vincoli di segretezza della riunione della Commissione né il Segretario di Stato per le Finanze Gatti né Nicola Renzi hanno fornito altri dettagli sulle scelte che il Governo sta per compiere. Al momento, quindi, nulla è trapelato riguardo al/ai soggetto/i che erogheranno il finanziamento e circa il tasso di interesse, le garanzie, le modalità e le tempistiche di restituzione.

“Siamo prossimi con la definizione conclusiva del prestito”, ha affermato il Segretario Gatti, motivando la segretezza con il fatto che “i contratti devono godere di una riservatezza che è richiesta dalle Parti per adempiere agli obblighi di legge e al rispetto delle condizioni contrattuali.”

Per Gianluca Montanari, Segretario Generale della CDLS, “di fronte ad un debito pubblico così alto, di cui prendiamo atto, dobbiamo trovare delle soluzioni condivise e di sistema, che la CSU ha indicato nel recente documento ‘Un patto sociale per il futuro di San Marino’, che mette al primo posto la necessità di trovare una soluzione progettuale alla crisi del sistema bancario, per arrivare a sostenere lo sviluppo e l’occupazione e far riprendere fiato all’economia. Occorre aprire dei tavoli specifici di confronto dove si possa lavorare alacremente su ogni tema per dare corpo e sostanza al progetto.” Ha aggiunto Montanari: “Dobbiamo riprendere e rafforzare il dialogo con l’Italia, per impostare progetti economici e infrastrutturali comuni, essendo il nostro Stato una enclave tra due regioni, Emilia Romagna e Marche, con le quali esiste un forte interscambio economico e di lavoratori ed anche molto attive sul piano economico.”

Qual è l’inversione di tendenza per uscire dal vicolo cieco rappresentato dal binomio crisi bancaria/debito pubblico? Per Giuliano Tamagnini, Segretario della CSdL, “l’inversione deve partire dalla necessità che la maggioranza e il Governo si rendano disponibili a confrontarsi e a trattare. La CSU ha predisposto il proprio documento progettuale presentato a tutte le forze politiche, economiche e allo stesso Esecutivo. L’enorme debito pubblico è quasi completamente determinato dall’esborso dello Stato per far fronte alle crisi bancarie. La prima necessità è sapere come si sono determinati questi dissesti. Ci sono delle situazioni che sono al limite, e forse oltre il codice penale. Una volta accertate queste responsabilità poi possiamo anche andare a chiedere alcuni sacrifici, ma solo dopo aver compiuto questo passaggio.”

Sul nodo centrale degli NPL, per Tamagnini “bisogna capire perché le banche li hanno creati, e perché chi doveva vigilare – da Banca Centrale alla Magistratura – non ha vigilato. Ora ci troviamo a pagare come cittadini per debiti che hanno causato i banchieri. Bisogna assolutamente fare chiarezza, attraverso una “operazione verità” in cui chi ha sbagliato sia chiamato a pagare, sia sul piano economico che su quello penale.”

Prima le riforme o prima la ricerca di finanziamenti? Su questo quesito i due rappresentanti politici, Gatti e Renzi, hanno espresso visioni contrapposte. Per il Segretario alle Finanze la precedenza va data alla ricerca di prestiti per avere le risorse economiche disponibili per finanziare le riforme. Al contrario, per il capogruppo di Repubblica Futura sono necessarie le riforme per dare alla comunità internazionale le necessarie garanzie circa la capacità di San Marino di restituire i finanziamenti. Lo stesso Renzi ha espresso perplessità sul successo della futura collocazione dei titoli del debito pubblico sammarinese sul mercato internazionale, affermando che fuori da San Marino una parte degli investitori ha il sospetto che questi fondi verranno usati in gran parte per rifondere il “prestito ponte” che il Governo sta tentando di ottenere.

Il Presidente dell’USOT Luigi Sartini ha messo l’accento sulle gravi difficoltà del settore turistico e della ristorazione, e sulla necessità di mettere in campo adeguati interventi di sostegno per tali comparti. Il Segretario Generale dell’ANIS William Vagnini, tra le altre cose, ribadisce la richiesta di un progetto strategico per il Paese, che ponga al centro il superamento delle maggiori criticità che sta vivendo San Marino.

Sul bilancio previsionale dello Stato per il 2021, i Segretari Generali di CSdL e CDLS hanno rivolto un pressante appello al Segretario Gatti affinché venga sviluppato il necessario confronto con le parti sociali da parte di Governo e maggioranza. Occorre giungere ad un testo il più possibile condiviso, ed evitare che vengano presentate valanghe di emendamenti che ne andrebbero a stravolgere completamente i contenuti, con il concreto rischio di intervenire in ambiti che devono essere oggetto degli approfonditi confronti sulle riforme strutturali, quali ad esempio quella fiscale e previdenziale. Il Paese ha bisogno della massima coesione e unità, e il bilancio previsionale rappresenta un passaggio fondamentale.

Ampia condivisione ha incontrato la forte posizione della CSU che chiede per San Marino -in alternativa all’associazione all’UE, strada finora perseguita senza concreti riscontri – la piena adesione all’Unione Europea. Il Paese ha necessità di operare su un mercato più ampio, e ciò ci permetterebbe – in prospettiva – anche di accedere a tutta una varietà di aiuti economici, non ultimi anche i fondi europei destinati al sostegno degli Stati in difficoltà economiche e a sostegno delle criticità legate alla pandemia. È indispensabile la massima trasparenza sull’attuale stato delle trattative e sulle eventuali criticità del negoziato con l’Unione Europea, coinvolgendo in primis le parti sociali e più in generale l’intera cittadinanza.

La conferenza di ieri sera è stata seguita sulle pagine Facebook delle due Confederazioni da un numero significativo di cittadini, e in molti hanno partecipato attivamente inviando i loro commenti.

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