UDS: troppi scivoloni sulla parità di genere
Dopo il pasticcio al Consiglio d’Europa di ieri, presso il quale San Marino ha vissuto un momento difficile per l’accettazione delle proprie credenziali, Unione Donne torna ad esprimere sconcerto per i primi atti di questo governo che non promettono nulla di buono sul fronte della parità di genere.
Si parte ad inizio anno con il Programma di Governo che non tocca in alcun punto le pari opportunità, i temi etici, i diritti civili o il disequilibrio nella rappresentanza politica femminile, tema molto caro a tutti i partiti nell’ultima campagna elettorale.
Si passa poi all’arrampicata sugli specchi per la nomina della delegazione OSCE dove è stato necessario aggiungere un membro supplente per togliere dall’imbarazzo i tre partiti (RETE, DC e Libera) non disposti a fare un passo indietro sulle loro nomine maschili. Per non parlare del testo del comma che traduce il Regolamento OSCE sulla rappresentanza con membri di entrambi i sessi con “deve esserci almeno un parlamentare donna”.
Infine UDS apprende sbigottita della notizia di ieri della convocazione di San Marino davanti alla Commissione Regolamenti del Consiglio d’Europa per non aver rispettato la corretta percentuale di genere nella propria delegazione. A spiegare l’impasse il Capo Delegazione Marco Nicolini (RETE) che, ai microfoni di RTV, si vanta di essere riuscito a convincere la Commissione che “il nostro Paese è piccolo, non è possibile che un Paese tanto piccolo possa essere assoggettato a criteri statistici tanto stringenti”. Se da una parte infatti la delegazione ha una composizione paritaria per i due membri effettivi, un uomo e una donna (ma solo grazie ad un passo indietro dell’opposizione che ha persino prodotto l’anomalia di una composizione con due membri di maggioranza), i due supplenti uomini hanno sbilanciato gli equilibri. Probabilmente per San Marino il problema non esisteva, infatti le credenziali sono state accettate, grave invece ci sembrano le argomentazioni del Consigliere Nicolini che UDS giudica inaccettabili e persino offensive. Piccolo o grande, con 1.000 abitanti o 100 milioni, OGNI PAESE dovrebbe difendere le pari opportunità, dovrebbe considerare la parità di genere un obiettivo importante e stringente da perseguire con la massima urgenza ed in ogni contesto. Anche alla luce di questi scivoloni, forse troppi per il primo mese di attività di questo governo, UDS considera stringente un cambio di mentalità dei nostri rappresentanti politici, stringente la necessità di ribilanciare i tempi ed i modi della nostra politica che ad oggi non garantiscono un accesso paritario alle donne… a prescindere dalle dimensioni di San Marino.
Unione Donne Sammarinesi