Attualità

Rete e MDSI sulle telecomunicazioni

Oramai non è più un mistero che la partita che si sta giocando sulle Tlc e sulla testa di noi cittadini avrà ripercussioni molto negative.

È di qualche giorno fa infatti il via libera della Commissione Controllo della Finanza Pubblica (CCFP), che autorizza il trasferimento dei fondi da AASS a Netco per far fronte ai contratti stipulati lo scorso dicembre con ZTE Italia, nonostante siano ancora tantissimi i dubbi sull’intera operazione se si esaminano i pochi documenti ufficiali in nostro possesso.

Pare veramente incredibile che la CCFP non possa avere accesso al contratto firmato tra Netco e ZTE Italia che è sì un rapporto tra soggetti privati, ma di fatto finanziato con danari pubblici sui quali la suddetta commissione deve, per legge, svolgere funzione di controllo. Pare ancora più incredibile che nonostante questo la delibera di spesa sia stata approvata.

Ci sembra oltremodo inopportuno che il neo Presidente della CCFP, Francesca Podeschi, precedentemente membro del Consiglio di Amministrazione di Netco e che nella prima seduta dopo la nascita di Netco stessa con i soli tre membri di maggioranza presenti diede voto favorevole alla stipula del già citato contratto tra Netco e ZTE Italia, ora si trovi nella posizione di controllore e non si sia astenuta, per decenza, nella votazione sull’approvazione della delibera di spesa.

Altre anomalie vengono evidenziate nell’allegato, a firma del Commissario Giulianelli (il quale ha espresso la propria contrarietà alla deliberazione della stessa CCFP), al verbale numero 57 – 31 luglio 2019 della CCFP: salta subito agli occhi come si lamenti il fatto che Netco non possa fornire il contratto stipulato con ZTE alla stessa AASS che è la controllante di Netco!

In sostanza si chiede ad AASS di autorizzare gli stanziamenti, senza poter verificare come gli stessi vengano utilizzati, arrivando all’assurdo nel dichiarare che “il contratto stipulato con ZTE contiene soprattutto una serie di clausole tecniche e legali che non hanno impatto economico”, quando nel contempo sono previste penali nel caso di mancato rispetto dei tempi di pagamento!

Ma non è tutto! Il dott. Giulianelli si chiede, come noi da diversi mesi d’altronde, come si possa stilare un Piano Aziendale su un arco temporale di 25 anni in un settore come quello delle TLC che è in continua evoluzione, sapendo perfettamente che è difficilissimo prevedere quali tecnologie, servizi o costi saranno disponibili fra più di un ventennio!

Tralasciando tutti gli aspetti patrimoniali (messi ben in evidenza dall’allegato) continuiamo a chiederci come si possano utilizzare in questa maniera ingenti risorse pubbliche.

Ci chiediamo come sia possibile che la Podeschi, presidente di un organo tanto importante quanto delicato come la CCFP, passi da un organo all’altro (da Netco alla CCFP) dandosi da sola l’avvallo all’operato sostenuto precedentemente.

Ci chiediamo come possa un Governo, un Segretario di Stato, soltanto pensare di utilizzare risorse pubbliche in questo modo, con una trasparenza che di fatto non esiste, evitando di rispondere a qualsiasi tipo di domanda: attendiamo da mesi che ci si dica come ZTE sia stata scelta, come sia arrivata a San Marino e chi l’abbia presentata!

Si è voluto procedere a tutti i costi, spendendo tanti soldi pubblici in un progetto nebuloso che rischia di trasformarsi in un boomerang, impoverendo ancora di più le già sofferenti casse dello Stato.

Il sospetto che Public Netco sia stata creata solo per aggirare il controllo del pubblico ora è certificato dai fatti: qualcuno prima o poi dovrà risponderne alla collettività.

Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme

Giochi del Titano