Il Segretario Michelotti: ecco come sarà il nuovo carcere di San Marino
Se in Repubblica c’è chi, come il capogruppo di SSD, vorrebbe aprire un ragionamento sull’applicazione delle misure alternative al carcere, il Segretario al Territorio Augusto Michelotti, interpretando come provocazione la proposta lanciata da Giuseppe Morganti al Congresso dei Radicali, punta invece ad una struttura detentiva di eccellenza, che rappresenti un vanto per San Marino nel mondo. L’edificio attuale non è adeguato – spiega il Segretario – e si va dunque avanti con il progetto assegnato dal Congresso a maggio all’esperto in edilizia penitenziaria Cesare Burdese.
Obiettivo: costruire una struttura innovativa, rispondente ai principi e criteri internazionali in materia di trattamento penitenziario e diritti umani. Già a partire dallo studio di fattibilità, l’architetto è stato coadiuvato da un Gruppo di Lavoro costituito, oltre che dai Segretari Particolari delle Segreterie Territorio ed Esteri, dai Comandanti delle Forze dell’Ordine e dal Dirigente dell’Ufficio Progettazione. Sono state elaborate linee guida. Il nuovo carcere ospiterà 24 detenuti in 12 camere doppie. Le sale interne per l’attività saranno 6. Oltre alla zona giorno per il pranzo troveremo palestra, biblioteca e luogo di culto. Altri ambienti – attrezzati con videosorveglianza – saranno dedicati a visite e incontri con gli avvocati e ci sarà una sala per l’interrogatorio. E ancora: cucina; infermeria con servizi igienici annessi; locale lavanderia; magazzino e zona relax per il personale penitenziario. Nel progetto diversi uffici, una sala riunioni e si sta valutando anche la possibilità di inserire all’interno dell’Istituto un monolocale attrezzato per il ricongiungimento famigliare.
Si vorrebbe realizzare il nuovo carcere a Murata, in zona Carrare. Serviranno circa 4 milioni. “Pensiamo di essere sulla strada giusta. Se poi un domani non si dovesse fare più uso di questi sistemi detentivi – provoca Michelotti – lo trasformeremo in qualcos’altro”.
Fonte San Marino RTV