Marcia della Pace, San Marino c’era
San Marino. In 100mila hanno marciato da Perugia ad Assisi per la pace e la fraternità. Contro ogni forma di discriminazione e razzismo. Per dire: “Nessuno sia lasciato solo”.
E tra questi anche una rappresentanza sammarinese, che ha aderito all’organizzazione “San Marino in Marcia per la Pace” insieme alle Giunte di Castello: il nostro è un Paese che ha nelle proprie radici la cultura della pace e della libertà. Era quindi importante esserci, in difesa dei diritti umani e della pace per tutti i popoli. Partecipare ha avuto sì il significato di trascorrere una giornata all’insegna della fraternità, ma anche mandare un segnale fortissimo ai potenti della Terra.
L’attualità non è rimasta fuori dalla PerugiAssisi: tanti i messaggi di solidarietà con il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, ha anche lanciato una proposta forte: candidare al Nobel per la pace il modello Riace, affinché il prossimo Nobel venga dato ad un modello di accoglienza, integrazione e solidarietà che serve a tutti e che risponde ai valori a cui la marcia si è sempre ispirata.
A chiusura della PerugiAssisi, dal palco della Rocca Maggiore, gli organizzatori hanno lanciato due manifesti, due appelli affinché la marcia diventi un impegno quotidiano di tutti noi. Il primo si intitola “Nessuno deve essere lasciato solo”; il secondo è il “Manifesto della cura”.
Invitano a costruire un argine alla violenza diffusa, al razzismo, alle discriminazioni, al bullismo, alle parole dell’odio. Ricordano che dobbiamo prendiamoci cura di tutti, senza distinzioni, a cominciare dai più vulnerabili.
“La cura è la dimensione essenziale della vita umana”, si legge: quindi dobbiamo aver cura di noi stessi, aver cura degli altri, aver cura del mondo e della natura.
Sinistra Socialista Democratica ha apprezzato molto l’intensità delle parole che Giovanni Giardi ha dedicato alla Marcia, parole che abbiamo anche letto al microfono in pullman durante il viaggio di ritorno: “La speranza per il mondo sta ancora in questi marciatori, portatori di messaggi di pace, tolleranze, apertura agli altri, difensori di diritti ancora largamente negati nel mondo e minacciati anche nei nostri paesi. Da qualche anno in marcia anche la bandiera di San Marino – conclude Giardi – che spero al ritorno porti nel Paese una speranza di recupero di saggezza nei protagonisti della nostra vita sociale per il superamento del clima di aggressività, intolleranza ed incapacità al dialogo per la vita e il futuro Paese”.
Sinistra Socialista Democratica non solo ne condivide in pieno il valore, ma si impegnerà quotidianamente – così come ha sempre fatto – perché ciò accada.
SSD