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In arrivo il decreto per l’attuazione della Convenzione di Istanbul

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San Marino. Nell’ultima seduta del Congresso di Stato è stato depositato il testo del decreto delegato previsto all’articolo 20 della Legge 6 maggio 2016 n.57 –“Norme di adeguamento dell’ordinamento sammarinese alle disposizioni della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica” (Convenzione di Istanbul) con il mandato di prevedere gli interventi necessari al fine di assicurare piena autonomia operativa all’Authority per le pari opportunità.
Il gruppo di lavoro di cui fanno parte tutti gli uffici e i servizi coinvolti nell’applicazione della Convenzione di Istanbul ha contribuito largamente alla stesura di tale provvedimento attraverso numerosi incontri e un serrato confronto con tutti i soggetti interessati al fine di consolidare e valorizzare una rete assistenziale ed operativa sempre più organizzata e funzionale, costruita al fine della protezione delle vittime di violenza.
Lavorando insieme e condividendo i principi contenuti nella Convenzione di Istanbul, il decreto delegato che sarà ratificato in Consiglio Grande e Generale entro il mese di maggio, consentirà all’Authority di svolgere al meglio il proprio compito attraverso percorsi chiari e funzionali, risorse strutturali ed organizzative, sinergie e collaborazioni sempre più strutturate in un’ottica di continuo miglioramento della rete assistenziale.
Con questo Decreto si completa il quadro normativo sammarinese per dare piena attuazione alla Convenzione di Istanbul e si rinnova l’impegno di tutte le istituzioni e dei servizi dello Stato ingaggiati a contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione, in particolar modo nei confronti delle donne e dei minori.
Come per tutte le norme, per poterne giudicare l’effettività e la capacità di incidere, uno degli elementi più interessanti da indagare è sicuramente il livello di condivisione da parte della comunità in cui essa agisce.
Diventa strategico in questo senso sia qualificare il lavoro svolto nelle nostre scuole sulla tematica, sia insistere con azioni di comunicazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. Cittadini che in una prospettiva di partecipazione attiva, da semplici fruitori passivi, si devono trasformare in attori di comunicazione, diffusori di informazioni: in famiglia, all’interno dei luoghi di lavoro ed in ogni situazione di socializzazione.
In questo modo sarà più semplice decostruire una rappresentazione e percezione della violenza contro le donne che rimane spesso avulsa e lontana dall’immaginario collettivo quotidiano, come se si trattasse, ancora, solo di un fenomeno isolato e privato.

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