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Vescovo Turazzi: gli occhi degli altri

Giochi del Titano

San Marino. Nel giorno in cui si celebrano i funerali dei due suicidi, il Vescovo Turazzi, suggerisce a tutti noi una profonda riflessione.

Grande mistero il cuore umano. Nessuno può conoscerlo fino in fondo e tanto meno può formulare giudizi. Solo Dio penetra profondità e percorsi dell’anima. Ci sono precipizi nei quali il pensiero e la coscienza, a volte, si smarriscono.

A noi incombe il dovere della preghiera e della pietà verso chi compie il più grave dei gesti nei confronti di sé e degli altri.

In questa circostanza siamo vicini alle famiglie colpite in modo così drammatico negli affetti. Condividiamo il turbamento di una intera comunità, mentre innalziamo gli occhi a Dio misericordioso.

Sia consentito fare discernimento sul tempo presente. Il valore della vita è riconosciuto da tutti, a parole; in realtà è smentito in mille modi dagli stili di vita spericolati, dalle varie forme di dipendenza, da certe esibizioni dei mass media e soprattutto dal vuoto che prende tanti fino alla disperazione.

Non si torna più indietro quando pensieri di morte si impossessano dell’anima: la vita non è un film. C’è chi ha l’impressione che la vita in quanto tale non trovi senso. Allora diventa difficile sopportare la fatica quotidiana del vivere. Come soccorrere questi vuoti dell’anima, questa ricerca di senso? Anzitutto con l’offerta di una prossimità e di una condivisione di amicizia e di valori. Questa amicizia fa dire di fronte ad ogni persona: «Tu sei prezioso. Dio ti ama immensamente».

A volte non ci accorgiamo della disperazione e della sofferenza di chi ci sta accanto: si guarda in alto, si guarda la punta delle proprie scarpe… Guardando negli occhi dell’altro, del vicino, del compagno, di chiunque egli o ella sia, facciamo il primo passo verso la fraternità.  Essere fratelli significa anche darsi la mano per procedere con meno paura.

+ Andrea Turazzi

Vescovo di San Marino-Montefeltro

 

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