Politica

Il PDCS al governo: chiusura sistemica a ogni ragionevolezza

San Marino. Ascoltare che il Governo, dopo una sofferta sessione consiliare, non nasconda la soddisfazione per la ratifica dei decreti sulle banche, si può comprendere, ma che il Segretario Celli definisca questo passaggio “un ritorno alla normalità”, oltrepassa i limiti della decenza.

Infatti, come ha sottolineato il PDCS, insieme al PSD e al PS, dichiarando la non partecipazione al voto finale dei decreti, quella che Celli chiama normalità è la censura sistematica, contro ogni ragionevolezza, delle argomentazioni e degli interrogativi che avrebbero dovuto trovare risposta prima di portare a ratifica gli interventi proposti dal Governo e permettere così a tutti – forze politiche, associazioni imprenditoriali e sindacali, cittadini – di valutare se erano interpretabili come il meglio  per il Paese.

Il PDCS vi ripropone questi interrogativi, sui quali anche nell’ultimo Consiglio i membri di opposizione hanno cercato di incalzare il governo e la maggioranza, preoccupati della gravità delle conseguenze che avrebbero avuto per il Paese le scelte che si stavano facendo e giudicate voi stessi.

Vi sembra normale che nel commissariamento di Asset Banca, così come ha sottolineato il Tribunale esaminando il ricorso dei soci e degli azionisti, la Banca Centrale non abbia rispettato le procedure e le finalità che la legge attribuisce al commissariamento stesso?

È normale che si sia passati dal commissariamento alla liquidazione coatta senza aver cercato fra gli azionisti o fra gli altri istituti bancari del sistema se vi fossero soluzioni per rimettere “in bonis” la banca?

Vi sembra normale, ancora, che il Governo abbia deciso che debba essere Cassa di Risparmio ad assorbire Asset e che per questo Cassa possa usufruire del credito d’imposta, senza che sia stata prodotta una relazione specifica dall’organo di vigilanza di Banca Centrale nella quale si indichi qual è lo sbilancio a cui la Cassa dovrà fare fronte e che dimostri che la situazione interna di Cassa è tale da poter sopportare questa acquisizione?

Si può considerare normale il fatto che i componenti del nuovo CdA di Cassa, guidato ancora per volontà del Governo da un Presidente dimissionario, di fronte al mandato di predisporre questa acquisizione dichiarino che il compito travalica le loro funzioni e, pertanto, chiedano tutele giuridiche speciali e compensi maggiorati?

È normale, infine, che per trovare le risorse economiche necessarie a sostenere tutte queste operazioni, per nulla definite e trasparenti, si predisponga l’utilizzo dei Fondi Pensione o del Credito d’imposta, trasformando tutto ciò in obbligazioni dello Stato e quindi in debito pubblico?

Anche il PDCS è soddisfatto se si possono salvare i risparmi dei cittadini, ma, se il ricatto perché ciò avvenga è quello di pretendere che questo modo di governare sia considerato normale, allora prepariamoci a ben altri salvataggi!

E forse Celli lo sa e per mettere le mani avanti, confidando sulla memoria corta della gente, ha detto sul Pianello che è costretto a fare tutto ciò per sopperire ad un decennio di immobilismo.

Ma Celli, dal 2006 al 2008 (proprio all’inizio di questo decennio) era Consigliere di una maggioranza composta da PSD, AP e SU (quasi come oggi), una maggioranza che è stata costretta a dimettersi prematuramente, lasciando il Paese in procedura rafforzata e con un deficit previsionale di circa 85 milioni.

Però questo Celli non lo ha detto!

PDCS

Giochi del Titano