Politica

Consiglio Grande e Generale, in aula prosegue la discussione sulla giustizia. Nominato il nuovo CDA di San Marino RTV

Consiglio Grande e Generale, sessione 16, 17, 18, 19, 20, 23 dicembre 2024

Venerdì 20 dicembre, pomeriggio

Nel pomeriggio, i lavori del Consiglio Grande e Generale proseguono con l’esame del comma 17: relazione del Dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, sullo stato della giustizia e relativo dibattito.

“Finalmente – esordisce Gian Nicola Berti (AR) – stiamo trattando il tema della giustizia con serenità Ancora oggi ci portiamo dietro un po’ di quel contenzioso che è destinato ad andare in prescrizione perché non sono stati seguiti tempi adeguati nei procedimenti. Dunque faccio una proposta all’Aula: potremmo fare un intervento sull’articolo 54 del codice penale allungando di un anno tutti i periodi e le scalette di prescrizione del reato”. 

Secondo Fabio Righi (D-ML) “la politica deve mettere in campo gli strumenti che consentano ai nostri talenti di avere quei percorsi che possano portare una dirigenza sammarinese del tribunale. Su questo credo si possa investire e lo si debba garantire”. Lo stesso Righi annuncia la presentazione di un ordine del giorno firmato da Domani – Motus Liberi.

“Il tema del codice di procedura penale – commenta Enrico Carattoni (RF) – è scomparso dai radar. Si tratta di uno strumento molto arcaico. Non si è mai avuto il coraggio di fare una riforma del codice penale. Anche le innovazioni sulla querela nullitatis lasciano perplessi”. 

“Possiamo parlare di superamento della crisi di cui abbiamo avuto testimonianza nel periodo 2017-2020 – evidenzia Matteo Rossi (PSD) -. Sicuramente la nostra giustizia sta veleggiando verso lidi più tranquilli e sereni. Il mio gruppo ha sottolineato delle cose che possono essere riviste. C’è l’aspetto dei professionisti che tuttora esercitano e che sono presenti nell’organismo che delibera sul disciplinare dei giudici. C’è l’aspetto che la presidenza del Consiglio giudiziario è affidato alle loro Eccellenze che hanno un periodo di durata di mandato di sei mesi”. 

“Il clima che si respira in tribunale è sicuramente più tranquillo. Possono però esserci delle braci sotto la cenere, per le quali dobbiamo avere la massima attenzione – avverte Vladimiro Selva (Libera) -. Bisogna arrivare ad un equilibrio per una vera separazione dei poteri. Noi politici non dobbiamo essere tirati per la giacchetta dai magistrati, né questi ultimi devono essere tirati per la giacchetta dai politici”. Manuel Ciavatta (PDCS) annuncia la disponibilità della maggioranza a valutare la sottoscrizione dell’Odg di D-ML, a fronte però di alcune modifiche e integrazioni. “In casi eccezionali in cui la giustizia non viene amministrata secondo le norme attuali, possono necessitare rimedi straordinari. La Commissione Giustizia ha scelto di continuare ad approfondire la questione. E’ interessante continuare l’approfondimento per vedere se, nel nostro ordinamento, potrebbero essere necessarie ulteriori modifiche. Sulla questione della scadenza del presidente Canzio che è stata sollevata da Repubblica Futura. Nella legge costituzionale del 2022, quel comma 4 relativo al dirigente esterno – che può essere nominato solo in casi di estrema necessità – meriterebbe una modifica, perché è giusto che il tribunale possa dotarsi di un dirigente esterno qualora ne rilevi la necessità anche in casi di non emergenza”.  

Spazio infine alle considerazioni finali del Segretario di Stato Stefano Canti. Rispetto al rinnovo del dirigente Canzio: “Sono stati fatti enormi passi in avanti nella nostra magistratura. Credo che dobbiamo completare questo percorso che si è intrapreso. Occorre un nuovo mandato. Dobbiamo cambiare la legge e mettere il Consiglio giudiziario nelle condizioni di valutare anche questa possibilità. Compreso un eventuale rinnovo del dirigente Canzio”. Sul codice di procedura penale: “Abbiamo già istituito l’Osservatorio: dovrà approfondire la materia. Dunque nel prossimo periodo saremo in grado di capire cosa verrà fuori dall’Osservatorio, poi ci sarà una discussione in Commissione Giustizia. Si è parlato di querela nullitatis. Piuttosto che dire che sono stati introdotti nuovi gradi di giudizio, mi focalizzerei su come modificare quelli esistenti. Si è valutato la possibilità, per i grandi processi, di non far giudicare soltanto ad un giudice, di introdurre una Corte: è una proposta che mi vede favorevole”. 

La mediazione sugli Odg non viene raggiunta. Vengono così posti in votazione due Ordini del giorno: uno della maggioranza, presentato da Iro Belluzzi (Libera), e uno di D-ML. Vengono formulate le dichiarazioni di voto. Nicola Renzi (RF): “Avremmo voluto uscire da questo dibattito con quattro temi da affrontare: revisione vera del codice di procedura penale, affrontare la tematica della querela nullitatis, il tema della successione della dirigenza e della revisione della legge costituzionale, infine una vera revisione complessiva della legge di ordinamento giudiziario. Purtroppo non li ritroviamo negli ordini del giorno che sono stati presentati”. Matteo Rossi (PSD): “Esprimo un sostanziale apprezzamento per il lavoro svolto. Con l’Odg si è cercato di riassumere un lungo dibattito avvenuto all’interno della Commissione Affari di Giustizia. Ciò rappresenta molto bene la sintesi giusta per un lavoro che dovremo fare in uno dei settori nevralgici della nostra società”. Fabio Righi (D-ML): “Qui si tratta di dignità politica e di sostanza. Se c’è la disponibilità a trovare una posizione di buon senso, neutrale, non con le tifoserie e le fazioni, siamo pronti a trovare una linea condivisa. Ma non ci facciamo dire da nessuno cosa dobbiamo fare, cosa dobbiamo scrivere”. 

L’Odg di D-ML è respinto. L’Odg della maggioranza è approvato con 37 voti favorevoli. 

Terminato il comma 17, si passa ai Commi 4 e 5: completamento della nomina Commissione per la Cooperazione e completamento della nomina del Comitato Amministratore di FONDISS.

Successivamente viene affrontato il comma 15: nomina del Consiglio di Amministrazione della San Marino RTV. 

I tre membri indicati da ERAS (Ente per la radiodiffusione sammarinese) sono: Pietro Giacomini, Caterina Morganti e Nicola Selva. 

Interviene Matteo Zeppa (Rete): “L’ordine del giorno da un po’ di tempo sta diventando il mercato delle vacche. Abbiamo assistito alla convocazione di uffici di presidenza ad horas, mettendo in imbarazzo la Reggenza. Noi abbiamo dato la disponibilità, ma il mercanteggio su una cosa che deve essere basilare, come i commi calendarizzati, non è accettabile”. Dice Matteo Rossi (PSD): “Condivido quanto detto da Zeppa. Mi appello al rispetto dell’ODG: quando siamo qua dentro abbiamo un mandato, per cui sappiamo che abbiamo impegni istituzionali da porre in essere”. Spiega il Segretario di Stato Rossano Fabbri: “Doverosa una spiegazione. L’orientamento del Congresso di Stato è sempre stato quello di andare ad evadere prima i commi non evasi nella seduta precedente. Se sulle nomine occorrerà fare una riflessione sarà fatta una riflessione, però mi sia concessa una spiegazione in questi termini. Il criterio adottato è stato questo. In precedenza vi era la necessità di evadere prima questioni urgenti come quella relativa al bilancio. Per cui la nomina del CDA di RTV, dopo le indicazioni di ERAS, era finita al comma 15esimo. Ringrazio nuovamente l’Aula per aver permesso la nomina di un CDA che è strategico e fondamentale per un asset così importante come la nostra TV di Stato”. Rileva Fabio Righi (D-ML): “E’ una nomina importante, che serve a mandare avanti un organismo strategico”. 

Le nomine di ERAS sono approvate con 44 voti favorevoli e 0 contrari. 

La sessione consiliare di dicembre viene dichiarata conclusa. 

Di seguito una sintesi degli interventi

Comma 17

Gian Nicola Berti (AR): Finalmente stiamo trattando il tema della giustizia con serenità. Dobbiamo sempre tributare all’organo giudiziario il principio di indipendenza e l’organo giudiziario deve tributare lo stesso principio al Parlamento. E’ importante l’impegno di tutti ed è importante a maggiore ragione in un momento storico come questo. La giustizia è il presidio dei diritti delle persone: è fondamentale una giustizia solerte, celere. Non può esserci una giustizia autoreferenziale, ma quest’ultima deve essere al servizio del cittadino. Dalla relazione abbiamo avuto modo di constatare una serie di interventi innovativi che possono essere utili a tanti. Ancora oggi ci portiamo dietro un po’ di quel contenzioso che è destinato ad andare in prescrizione perché non sono stati seguiti tempi adeguati nei procedimenti. Dunque faccio una proposta all’Aula: potremmo fare un intervento sull’articolo 54 del codice penale allungando di un anno tutti i periodi e le scalette di prescrizione del reato. Mi sono sempre chiesto perché i magistrati, in un dato momento storico, non togliessero dal cesto qualche mela marcia: ora credo che ci stiano riuscendo e questo è sicuramente un passo in avanti importanti per il nostro Paese. 

Fabio Righi (D-ML): Uno dei temi fondamentali è quello che riguarda i rapporti tra politica e tribunale. Se il magistrato dirigente sente la necessità di evidenziare che i poteri dello Stato devono rimanere autonomi, evidentemente si tratta di un’esigenza che c’è. In un piccolo Stato questo aspetto è estremamente complesso. Ciò dipende non solo dalle leggi, ma anche dalle persone, dall’etica, dalla morale, dai valori. Il nostro è un diritto che intreccia molto di più il mondo istituzionale. Le linee guida certamente aiutano a capire la giungla in cui molto spesso ci si trova a livello di diritto. Dobbiamo evitare che questo sia uno strumento surrettizio per indicare norme nuove. Nel nostro ordinamento c’è stato l’innesto di autorevolissimi giuristi italiani. La politica deve mettere in campo gli strumenti che consentano ai nostri talenti di avere quei percorsi che possano portare una dirigenza sammarinese del tribunale. Su questo credo si possa investire e lo si debba garantire. 

Enrico Carattoni (RF): Credo vada fatto un po’ di ordine rispetto ad alcune questioni emerse in questi anni. C’è il dato positivo rispetto alle prescrizioni. Certamente qualche domanda dobbiamo porcela. Io credo che il tema sia complesso e coinvolga sì la responsabilità dei singoli magistrati, ma anche la macchina della giustizia nel suo insieme. Il tema del codice di procedura penale è scomparso dai radar. Si tratta di uno strumento molto arcaico. Non si è mai avuto il coraggio di fare una riforma del codice penale. Anche le innovazioni sulla querela nullitatis lasciano perplessi. E’ un tema delicatissimo che riguarda la certezza del diritto e le regole basilari. Se il problema è l’autoreferenzialità del giudice, ragioniamo ad esempio sul superamento in determinati casi della monocraticità del giudice. A me sembra ingiusto pensare che per il malfunzionamento della giustizia, alla fine chi ci deve rimettere sono i cittadini: aumentare la prescrizione non è una cosa seria sotto nessun punto di vista. Ragioniamo piuttosto su come far funzionare meglio la macchina della giustizia. 

Matteo Rossi (PSD): Sottolineo l’apprezzamento mio e del PSD per il lavoro importante fatto dal dirigente del tribunale. Chiaramente l’auspicio è che questo percorso di efficientamento della giustizia possa proseguire sull’onda di quello che è stato negli ultimi anni. Possiamo parlare di superamento della crisi di cui abbiamo avuto testimonianza nel periodo 2017-2020. Sicuramente la nostra giustizia sta veleggiando verso lidi più tranquilli e sereni. Veniamo da un periodo storico in cui le battaglie fatte all’interno del tribunale erano oggetto di scontri politici. Con la riforma, la politica molto saggiamente ha deciso di fare un passo indietro. Il mio ragionamento è: individuiamo come legislatori delle formule che possono metterci al riparo da strumentalizzazioni e critiche. La legge in sé è già scritta bene e specifica bene che in quell’organismo, il Consiglio giudiziario, possono esserci esperti del diritto. Io credo che basterebbe trovare delle figure, nel nostro panorama, tali per cui ci si possa mettere al riparo da critiche. Anche perché a marzo 2026 l’organismo dovrà essere rinominato. Quello che dico e sottolineo con forza è dobbiamo intervenire delle leggi qualora ci siano delle storture. Il mio gruppo ha sottolineato delle cose che possono essere riviste. C’è l’aspetto dei professionisti che tuttora esercitano e che sono presenti nell’organismo che delibera sul disciplinare dei giudici. C’è l’aspetto che la presidenza del Consiglio giudiziario è affidato alle loro Eccellenze che hanno un periodo di durata di mandato di sei mesi. Forse la politica, nello spogliarsi dopo una guerra atomica delle proprie competenze e prerogative su questo ambito, dovrebbe porre in essere riflessioni approfondite.

Vladimiro Selva (Libera): Una cosa che avevamo richiesto, pur essendo all’opposizione, era quella di utilizzare dei coefficienti che permettessero di rileggere i dati dell’attività giudiziaria in maniera univoca. Il clima che si respira in tribunale è sicuramente più tranquillo. Possono però esserci delle braci sotto la cenere, per le quali dobbiamo avere la massima attenzione. Bisogna arrivare ad un equilibrio per una vera separazione dei poteri. Noi politici non dobbiamo essere tirati per la giacchetta dai magistrati, né questi ultimi devono essere tirati per la giacchetta dai politici. I risultati positivi sono legati al personale che è stato incrementato, ma c’è anche un’attività organizzativa messa in atto dal presidente Canzio e ci sono alcuni interventi normativi. Se sarà necessario fare interventi di revisione delle norme affinché il dirigente non debba necessariamente essere scelto tra i magistrati di carriera, ma che possa essere anche una figura di spessore che non è sammarinese e non opera necessariamente nel tribunale, io credo che sarà oggettivamente necessario farlo. 

Manuel Ciavatta (PDCS): Nella relazione 2023, sono 22 le prescrizioni, di cui alcune in realtà già prescritte anticipatamente. Di fatto ridotte ai minimi termini. Sono state introdotte innovazioni come quella del processo telematico. Ringrazio tutti i membri della Commissione Affari di Giustizia. Interessante come elemento quello dei contenziosi. Evidenzia che le novità introdotte hanno dato alla giustizia la possibilità di valutare l’attività dei giudici e anche di elevare sanzioni qualora ce ne sia necessità. Oggi ci sono dei richiami che rappresentano una ulteriore garanzia a favore dei cittadini coinvolti nei procedimenti. Alcune ulteriori considerazioni su alcuni temi come la querela nullitatis. In casi eccezionali in cui la giustizia non viene amministrata secondo le norme attuali, possono necessitare rimedi straordinari. La Commissione Giustizia ha scelto di continuare ad approfondire la questione. E’ interessante continuare l’approfondimento per vedere se, nel nostro ordinamento, potrebbero essere necessarie ulteriori modifiche. La Commissione fa bene ad approfondire: se ci sono strumenti migliorativi, siamo tutti d’accordo nel cercare di applicarle. Sulla questione della scadenza del presidente Canzio che è stata sollevata da Repubblica Futura. Nella legge costituzionale del 2022, quel comma 4 relativo al dirigente esterno – che può essere nominato solo in casi di estrema necessità – meriterebbe una modifica, perché è giusto che il tribunale possa dotarsi di un dirigente esterno qualora ne rilevi la necessità anche in casi di non emergenza. 

Segretario di Stato Stefano Canti: Ringrazio tutti i consiglieri che sono intervenuti in questo dibattito. E’ stato accolto l’appello che ho fatto all’inizio. Non si è entrati nel merito delle sentenze, il dibattito è stato molto corretto. Di questo ringrazio l’Aula consiliare. Vorrei fare alcuni appunti sugli spunti che sono emersi nel dibattito. Il primo su cui vorrei concentrarmi è quello del rinnovo del dirigente Canzio. Credo che non dobbiamo dire che pieghiamo le leggi alla necessità del momento. Credo di essere stato chiaro: sono stati fatti enormi passi in avanti nella nostra magistratura. Credo che dobbiamo completare questo percorso che si è intrapreso. Occorre un nuovo mandato. Dobbiamo cambiare la legge e mettere il Consiglio giudiziario nelle condizioni di valutare anche questa possibilità. Compreso un eventuale rinnovo del dirigente Canzio. Un dirigente di questa fama può sicuramente agevolare il completamento di tale percorso. E’ stato evidenziato l’aspetto di modifiche al codice di procedura penale. Abbiamo già istituito l’Osservatorio: dovrà approfondire la materia. Dunque nel prossimo periodo saremo in grado di capire cosa verrà fuori dall’Osservatorio, poi ci sarà una discussione in Commissione Giustizia. Si è parlato di querela nullitatis. Piuttosto che dire che sono stati introdotti nuovi gradi di giudizio, mi focalizzerei su come modificare quelli esistenti. Si è valutato la possibilità, per i grandi processi, di non far giudicare soltanto ad un giudice, di introdurre una Corte per i grandi processi: è una proposta che mi vede favorevole. 

Dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno

Nicola Renzi (RF): Dopo aver sentito la lettura dell’ordine del giorno della maggioranza, io dico una cosa molto semplice: non temiamo di essere valutati in un modo o nell’altro da quest’Aula. Abbiamo avuto delle posizioni anche molto moderate. Avremmo voluto uscire da questo dibattito con quattro temi da affrontare: revisione vera del codice di procedura penale, affrontare la tematica della querela nullitatis, il tema della successione della dirigenza e della revisione della legge costituzionale, infine una vera revisione complessiva della legge di ordinamento giudiziario. Purtroppo non li ritroviamo negli ordini del giorno che sono stati presentati. In quello della maggioranza il mandato è molto molto ampio. Noi ci asterremo sugli ordini del giorno che saranno messi in votazione.

Matteo Rossi (PSD): Esprimo un sostanziale apprezzamento per il lavoro svolto. Con l’Odg si è cercato di riassumere un lungo dibattito avvenuto all’interno della Commissione Affari di Giustizia. Ciò rappresenta molto bene la sintesi giusta per un lavoro che dovremo fare in uno dei settori nevralgici della nostra società. Prendiamo atto dei risultati ottenuti. Ci dispiace che non sia stato possibile trovare una mediazione. Ribadisco, a nome della maggioranza, il voto favorevole all’Odg e la volontà nel proseguire per una amministrazione della giustizia sempre più efficiente.

Fabio Righi (D-ML): Qui si tratta di dignità politica e di sostanza. Se c’è la disponibilità a trovare una posizione di buon senso, neutrale, non con le tifoserie e le fazioni, siamo pronti a trovare una linea condivisa. Ma non ci facciamo dire da nessuno cosa dobbiamo fare, cosa dobbiamo scrivere. Chiunque sia più interessato alla politica giudiziaria piuttosto che ai singoli fascicoli, dovrebbe mettere in votazione il nostro ordine del giorno.