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Contratto AASLP: l’impegno del Governo è di concludere la trattativa entro il 30 giugno

Giochi del Titano

Il punto sui rinnovi contrattali, il decreto sulle utenze, il PdL per l’assistenza ai non autosufficienti e la situazione della sanità, il triste spettacolo del dibattito in Consiglio sulla legge sulle società, la terza istanza del processo “Conto Mazzini”: sono stati gli argomenti dell’ultima puntata di “CSdL Informa”, in cui sono intervenuti il Segretario Generale Enzo Merlini, il Segretario Confederale William Santi, il funzionario FUCS Diego Moretti, la funzionaria FUPS Nerina Zafferani.

Diego Moretti ha illustrato il percorso per il rinnovo del contratto dei salariati dell’Azienda di Produzione, che si sta snodando secondo il piano di lavoro prefissato. Si sta terminando di redigere il nuovo Testo Unico, mettendo insieme tutti i vecchi allegati contrattuali e il nuovo piano riorganizzativo dell’Azienda, dopo di che il Segretario di Stato Canti dovrà sciogliere il nodo sulla parte economica. È il contratto di una categoria con i salari tra più bassi del territorio ed è scaduto da 12 anni: fino al 2021 ha subito una perdita percentuale di oltre 10 punti rispetto all’inflazione, che nel 2022 sta schizzando a livelli che non si vedevano da decenni.

Quando si entrerà nel merito della proposta economica, i salariati AASLP saranno chiamati ad esprimere le loro valutazioni. Sul piano della dotazione di personale, il Segretario ha mantenuto l’impegno di varare il programma di assunzioni per garantire l’operatività delle squadre operative dell’AASLP. Rispetto ai 120-125 salariati di oggi, è stato stilato un fabbisogno di 146 persone, con la necessità di assumere altri 20 lavoratori, oltre alla copertura dei pensionamenti. Le assunzioni avvenute finora sono molto poche, in quanto nelle graduatorie dell’Ufficio del Lavoro mancano alcune delle professionalità richieste, quali muratori, falegnami, fabbri.

Vedremo al contempo se il Segretario di Stato manterrà l’impegno di arrivare alla conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto dei lavoratori dell’AASLP entro il prossimo 30 giugno.

Circa il contratto dell’edilizia privata, dopo il referendum tra i lavoratori del 16 marzo, in cui l’ipotesi di accordo contrattuale raggiunto sei mesi prima non è stato accettato, dopo diversi tentativi e solleciti da parte del Sindacato è arrivata una nuova proposta dalle controparti private. Una proposta che il Sindacato da subito ha criticato, in quanto prevede gli stessi interventi della proposta precedente, seppure rimodulati, che i lavoratori non hanno condiviso.

Quindi, anche questa ipotesi non è stata accolta dai lavoratori nell’assemblea del 26 maggio. Il Sindacato, assieme ad un gruppo di lavoratori, è impegnato a formulare una nuova proposta di rinnovo contrattuale, per cercare di riaprire la trattativa su altre basi. I lavoratori hanno anche paventato la possibilità di aprire una fase di mobilitazione, con alcune iniziative. Il clima, dunque, sta iniziando a riscaldarsi. Ricordiamo che si tratta di un contratto scaduto dal 2017; allora è stato rinnovato con aumenti una tantum, per cui le tabelle retributive sono ferme al 2009.

Per quanto riguarda gli altri contratti di cui si occupa la FUCS (servizi, commercio, bar, alberghi, ristoranti, banche ed assicurazioni) sono in corso confronti con le Associazioni di Categoria. L’obiettivo resta quello di procedere prima possibile ad aumentare gli stipendi: in particolare quelli più bassi stanno subendo pesantemente gli effetti dell’aumento delle bollette e dei beni di prima necessità.

William Santi ha esposto gli effetti del Decreto emanato per attenuare l’effetto del caro bollette. Ricordiamo che la CSdL aveva chiesto da tempo un intervento per calmierare tali aumenti, a sostegno delle famiglie più in difficoltà. Va dato atto che si è sviluppato un confronto con le associazioni dei consumatori, ma rimangono alcuni punti non condivisibili.

L’intervento più importante è l’abbattimento del 25% sulle tariffe, ma nel Decreto viene riconosciuto in primo luogo solo a coloro che beneficiano del reddito minimo familiare; un provvedimento le cui modalità abbiamo ripetutamente contestato, in quanto presenta dei requisiti molto restrittivi che escludono molti cittadini e famiglie. Inoltre, non tiene conto degli effetti del balzo dell’inflazione. Pertanto, ne beneficiano solo poche persone. Altra anomalia è il fatto che ne avrebbero diritto anche quelle persone che si rivolgono alla Caritas; è indubbiamente encomiabile la funzione che questo Ente svolge a favore delle famiglie meno abbienti, ma è necessario che lo Stato definisca criteri di accesso verificabili ed uguali per tutti.

Un altro intervento è destinato a chi ha perso il lavoro o si trova in Cassa Integrazione, e alle imprese che hanno visto una riduzione del fatturato superiore al 15% e un aumento dei costi superiore al 30%; è prevista una dilazione dei pagamenti delle utenze nel tempo, senza more né interessi. È un intervento senz’altro utile, se questo periodo di forti aumenti delle bollette ad un certo punto andasse a concludersi. Se invece tale periodo si protraesse ancora a lungo, sarebbe solo uno spostare nel tempo il problema.

La CSdL chiede in sostanza di ampliare tali interventi, stabilendo come prima detto criteri imparziali, e di riconoscerli a tutte le persone, famiglie e imprese che ne hanno reale necessità.

Nerina Zafferani ha esposto le criticità relative al Progetto di Legge che disciplina l’assistenza alle persone non autosufficienti, ponendo in evidenza uno specifico aspetto; nel periodo dell’emergenza covid, la possibilità di prendersi cura di queste persone, siano esse anziani o disabili, era stata riconosciuta anche ai familiari, in forma retribuita, e continuando a pagare i contributi previdenziali. Ora nel PdL non viene più confermata questa possibilità, che quindi è destinata a decadere.

In realtà, per tutto il tempo in cui è stata in vigore questa possibilità, abbiamo avuto dei riscontri molto positivi sia da parte dei familiari, che hanno svolto lo stesso ruolo delle badanti, che da parte degli anziani assistiti, i quali preferiscono essere accuditi dai parenti. Per i famigliari c’è stato chi aveva perso il lavoro e ha potuto riprendere un’occupazione retribuita, continuando con i versamenti previdenziali, oppure c’è chi ha lasciato il lavoro precedente per dedicarsi alla cura di un proprio congiunto, percependo sempre una retribuzione, seppure spesso simbolica.

Per la CSdL è necessario sanare questa grave lacuna, ed inserire nel progetto di legge – come è stato in questi ultimi due anni – la possibilità che anche un familiare possa accudire professionalmente un proprio parente, per dare seguito ad un’opportunità che ha prodotto grandi benefici per tutti.

Nerina Zafferani ha anche affrontato un tema particolarmente sensibile, prendendo spunto dalle recenti notizie riguardanti la paventata chiusura del reparto ospedaliero della pediatria. “Ma come è possibile, ad esempio, che un bambino di pochi mesi, se ha necessità di essere ricoverato in ospedale, venga inserito in una stanza a fianco di persone adulte, anche con gravi patologie? Non si dica che la pediatria costa troppo, perché svolge comunque un servizio essenziale per le famiglie; il reparto deve essere mantenuto anche se solo ci fosse un bambino che ha necessità di essere ricoverato!”