PDCS: tutte le falsità e l’ipocrisia di Adesso.sm!
San Marino. La coalizione Adesso.sm si sta arrampicando sugli specchi per difendere il proprio operato e per trovare giustificazioni ad una politica che sta portando il Paese all’impoverimento.
Durante la serata pubblica organizzata da Adesso.sm i tre Segretari relatori per la coalizione, Zanotti, Podeschi e Santi hanno palesato tutta la loro difficoltà ed in alcuni casi, con una vera “faccia di bronzo”, hanno raccontato alla cittadinanza situazioni ed interventi con motivazioni infarcite di falsità e mistificazioni.
Il clima si è immediatamente riscaldato quando il Segretario Podeschi invece di motivare la decisione che ha portato all’emissione del Decreto 10 luglio n. 83 – non “Decreto Podeschi” come lui lo ha definito per puro “vanto personale” ed “ansia di protagonismo” – ha iniziato a disquisire sulla scelta della Segreteria di non accogliere l’Istanza d’Arengo sul sabato libero, presentata ormai più di un anno fa: argomento sicuramente non atteso dalla platea di insegnanti che si aspettava invece un confronto più che lecito sul decreto stesso.
Gli insegnanti presenti hanno contestato fortemente le motivazioni che il Segretario Podeschi ha addotto per giustificare il provvedimento, e cioè la previsione di una diminuzione degli alunni nei prossimi anni, la necessità di un contenimento della spesa, e soprattutto l’esigenza di effettuare ore di 60 minuti nella Scuola Media e Superiore, come se la riduzione dei minuti delle ore di insegnamento fosse stata un’esigenza dei docenti, quasi insinuando che i docenti stessi siano stati fino ad oggi inadempienti rispetto ai loro compiti. Quale sia poi la considerazione che il Segretario ha della professionalità del corpo docente è apparso in tutta la sua evidenza quando lo stesso Podeschi ha dichiarato che fino ad oggi agli insegnanti è stata “regalata l’indennità di funzione”, dimenticando il livello di eccellenza che i servizi scolastici riescono a garantire.
Il Segretario Zanotti non è stato da meno; infatti, presentando le politiche di austerity che il Governo sta mettendo in atto (taglio degli stipendi dall’1,5 al 6%, taglio delle pensioni ed innalzamento della tassazione IGR) si è giustificato attribuendo le responsabilità a presunte perdite di Bilancio nascoste per anni alla cittadinanza dai precedenti governi, senza ricordare che, in quei tempi, proprio lui era investito della carica di Capitano Reggente, che il Segretario alle Finanze faceva parte del suo Partito e Morganti era al Governo. Con loro non solo si approvò il pareggio di bilancio, ma vennero fatti anche degli accantonamenti.
Ridicole e senza pudore le dichiarazioni secondo cui il Governo attuale non avrebbe fatto politiche clientelari ma, al contrario, avrebbe ridotto le assunzioni avvalendosi dei Concorsi pubblici, quando è sotto gli occhi di tutti – e potremmo fare un elenco lungo e dettagliato – che questo esecutivo, nei due anni di gestione, ha assunto solamente persone vicine alla maggioranza, tra cui anche Consiglieri, generando una vera e propria “parentopoli” in vari ambiti della PA e negli Enti a partecipazione statale, oltre ad allontanare contemporaneamente le persone non appartenenti alla medesima area politica.
Più remissivo alle dure accuse da parte dei medici è stato il Segretario Santi che, timidamente, ha provato a presentare degli interventi per recuperare il grave stato in cui verte la Sanità Pubblica, gravità che Santi sembra non aver colto. Infatti, immediata è stata la replica da parte di ASMO (Associazione dei Medici Ospedalieri) che ha espresso “profondo disappunto” e ha bocciato il progetto di legge della Segreteria. Nella serata poi è emerso chiaramente la necessità di regolamentare la libera professione, un’ipotesi portata avanti dal PDCS e che lo stesso Santi vanificò sostenendo fortemente il referendum abrogativo.
È inaccettabile che dopo due anni di governo e di scelte fatte senza alcun confronto e trasparenza sia questo il modo in cui l’esecutivo e la maggioranza tentino ancora di trascinare il Paese verso soluzioni insostenibili di fronte ad emergenze che lo stesso esecutivo ha aggravato se non provocato.
PDCS