La categoria degli imprenditori contro “la loggia del 27”
San Marino. “Non ci si inventa dalla sera alla mattina. Le leggi per attirare capitali e investitori devono essere coerenti tra loro. Non si possono concedere benefici a chi vuole venire da noi e poi colpire duramente quelli che già ci sono perché chi deve arrivare sa già che, un minuto dopo i benefici, arriveranno le bastonate e, in giro per il mondo, di location più attrattive ce ne sono un’infinità. Magari se è questo che qualcuno vuole, diamogli gli incentivi per andarsene. Sarebbe più logico”. Con queste parole, l’Organizzazione sammarinese degli imprenditori critica la legge di bilancio, presentata in questi giorni e che approderà nel Consiglio Grande e Generale per essere discussa e votata dai parlamentari sammarinesi. Legge di bilancio che, aggiunge l’associazione di categoria in un comunicato, “ha, in sostanza, lo scopo di salvaguardare un sistema che non si regge più”.
Interventi e inasprimenti congiunturali, “almeno così vengono annunciati”, dovrebbero essere “compensati da interventi strutturali sul fronte dei costi e della riduzione della spesa corrente ma di ciò non vi è seria traccia”. Vi è “un gruppo che partecipa alla spending review dove però i tagli si possono fare solo sul 10% non attaccando il rimanente 90”.
Se “si propone di abolire contributi a pioggia e di fare contribuire coloro che godono di redditi superiori a certe fasce direttamente sul costo o parte di esso, allora si scatena il finimondo”. Questo perché “la politica, ancorché a suo dire ‘rinnovata’, è sempre identica al passato; non si tocca la fetta di elettorato sensibile e perché anche nelle famiglie composte da redditi di lavoro dipendente, sia pubblico che privato, i redditi complessivi sono alti e non sia mai che debbano pagare”.
Anche la riforma tributaria recente “li ha lasciati pressoché inalterati; prendersela con coloro che lavorano in proprio, rischiando denaro personale e rubando tempo ai propri hobby e affetti, “serve sul piano mediatico” ma, poiché loro perdono “sempre più consistenza sul piano economico”, anche stratassandoli “non si arriverebbe ad alcun risultato”. Allora il Paese “sta sempre più prendendo una deriva pauperista perché la loggia del 27 è sempre la più potente”.